Il risultato, nonostante il vantaggio iniziale firmato Luis Alberto - non a caso proprio il più in forma insieme a Manuel Lazzari - non poteva essere che questo: Lazio uno, Sassuolo due. Alzi la mano chi se lo sarebbe aspettato, soprattutto dopo la triste serata del "Via del Mare": sì, siete davvero tanti. La Lazio inizia in maniera convincente, poi dopo quindici minuti inizia a ingolfarsi e il Sassuolo capisce che è il momento di spingere. E con ovvie ragioni.

No benzina, no party

Se è vero che sognare non costa nulla, è altrettanto vero che adesso, dopo la terza sconfitta consecutiva, i biancocelesti dovranno dire addio a quel sogno. D'altronde, per poter allungare in classifica sulle inseguitrici (Atalanta e Inter) e provare a inseguire la testa della classifica (la Juventus) serve benzina, e la Lazio di Simone Inzaghi proprio non ne ha. Se poi aggiungiamo una bella carrellata di infortuni e squalifiche, ecco che otteniamo il mix mortale che ha "costretto" una squadra da 21 risultati utili consecutivi a raccattare 6 punti in altrettante partite. Una media non da scudetto, ma da salvezza.

Immobile il fantasma

Seppur senza benzina rispetto agli avversari, che invece hanno corso davvero tanto, la squadra di Simone Inzaghi ha avuto a disposizione una buona possibilità per portare a casa la partita, grazie al goal del vantaggio di Luis Alberto, che ha mandato i suoi compagni negli spogliatoi forti di un vantaggio davvero importante. Forse sarebbe bastato gestire meglio il risultato per portare a casa tre punti che con il senno di poi, avrebbero accorciato la classifica da -7 a -5, invece di allungarla di un altro, prezioso, punto. Ma come si fa ad amministrare la partita, quando gli avversari corrono al doppio della tua velocità? Mentre Simone Inzaghi dalla panchina provava a dare indicazioni ai suoi, De Zerbi gridava "fate girare la palla, la Lazio è cotta", frase che in soldoni si può tradurre in: se corrono a vuoto, tra poco smettono anche di camminare. E infatti così è stato.

A complicare le cose poi, si è aggiunto anche il fantasma del Ciro Immobile che fu, che sbagliando altre due ghiotte occasioni, non è riuscito a chiudere una partita che poi gli avversari hanno ribaltato. Passi il fatto che un evento come la pandemia che ha colpito il mondo intero era sicuramente fuori dai programmi, ma come può la Lazio essere l'unica squadra della Serie A a non averne per neanche un tempo? Nel postpartita Simone Inzaghi ha dichiarato che quella contro il Sassuolo è sembrata per lunghi tratti una fotocopia della partita con il Lecce. Niente di più falso. Se è vero che il tecnico biancoceleste non ha colpe sugli infortuni, la verità è che da Bergamo alla più recente batosta rimediata dal Sassuolo, il copione è stato sempre lo stesso: la Lazio non corre più, e un colpevole va per forza di cose, tirato fuori.