A poco più di un anno di distanza da Fiorentina v Genoa, il copione della Serie A si è tristemente ripetuto. Appena tre giorni fa, infatti, è terminato il campionato 2019-2020, e ancora una volta la squadra di Preziosi è stata protagonista di una partita a dir poco ambigua, questa volta contro l’Hellas Verona dell’ex Juric.

Esattamente trentotto giornate fa, il Genoa di Enrico Preziosi scendeva in campo contro la Fiorentina per “guadagnarsi” la permanenza in Serie A. Allora, la squadra era guidata da Aurelio Andreazzoli, a cui più che una vittoria della sua squadra sarebbe servita la sconfitta dell’Empoli contro l’Inter. Come sono andate le cose lo sappiamo tutti: da una parte l’Empoli che, pur provandoci fino all’ultimo, esce dalla massima serie tra le lacrime di Ciccio Caputo; dall’altra il Genoa che, passeggiando sul campo dell’Artemio Franchi, contro un avversario nullo, riesce a salvarsi per il rotto della cuffia.
 
A un anno di distanza, come accennato in apertura, non è cambiato assolutamente nulla: anche quest’anno il Genoa si è ritrovato a giocarsi la permanenza in Serie A all’ultima giornata, e ancora una volta preparando il consueto biscottone.  A farne le spese questa volta è stato il Lecce di Fabio Liverani, colpevole – aldilà chiaramente delle prestazioni sul campo – di non avere interessi economici in ballo con il Parma, la squadra contro cui ha dovuto dire addio al sogno salvezza (3-4 il risultato finale).

Il cognato del Presidente

Immaginate di giocare a calcio a livelli professionistici. Bene, ora immaginate anche di avere un contratto con il Genoa e di aver sposato la figlia di quella persona che ogni mese vi accredita lo stipendio – e che stipendio! – sul vostro conto corrente. Fate un ultimo sforzo con la fantasia: immaginate, dunque, di essere mandati in prestito all’Hellas Verona e di diventare in poco tempo il perno del centrocampo della squadra.

Arrivati all’ultima, cruciale, giornata di campionato, siete ovviamente chiamati a scendere in campo; ma dall’altra parte c’è proprio il “vostro” Genoa, che se battuto, potreste spedire (insieme a voi stessi) in Serie B. Scendereste in campo con il dente avvelenato, pensando che in caso di vittoria il prossimo anno il vostro ingaggio potrebbe subire un corposo taglio? Assolutamente no! Ma attenzione, non è finita qui: a questa paradossale situazione, dobbiamo aggiungere anche un altro dettaglio di fantozziana memoria: il vostro allenatore infatti (Ivan Juric, ndr), altro non è che una vecchia gloria del Genoa.

A versare ulteriore benzina sul fuoco sono state le parole dell’allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric, il quale nella conferenza stampa antecedente alla partita ha dichiarato: “Sarà una partita seria, chi ama il calcio come noi onora gli impegni. Altri genere di discorsi mi danno molto fastidio”, aveva dichiarato ai giornalisti presenti, salvo poi osservare impotente il niente affatto onorevole atteggiamento dei propri ragazzi scesi in campo al Ferraris. Difficile accusare Juric per quanto accaduto pochi giorni fa. Eppure, è altrettanto difficile rimanere indifferenti dinnanzi a una tale recita. Così come un anno fa, anche quest’anno abbiamo assistito alla partita della vergogna del Genoa, che per la seconda volta di fila è “riuscito” a rimanere in Serie A. Che non ci sia due senza tre, o qualcuno avrà finalmente la decenza di risolvere questa situazione?