Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico, dice il proverbio. E allora, secondo questo proverbio, Vincenzo Spadafora, Ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili, potremmo definirlo come l’antagonista assoluto del calcio italiano, il cattivo dei cattivi. Già perchè è a causa della folle idea dello stesso Ministro, che nei prossimi giorni nella sede di Sky i dirigenti della pay-tv dovranno discutere se trasmettere il famoso programma “Diretta Gol” in chiaro.

Un’idea folle

La motivazione ufficiale alla base di questa proposta è quella di poter evitare assembramenti nei locali pubblici per poter seguire il campionato; gli stessi locali che dopo due mesi di lockdown si sono ritrovati a dover fare dei tagli, e l’abbonamento alle pay-tv è stato sicuramente tra i primi elementi sacrificabili.
Ma non è questo il punto.
Il punto è che chiedendo a Sky (che detiene i diritti delle partite di Serie A) di rendere fruibili in chiaro tutti i goal, le azioni salienti e gli highlights dei primi turni della ripresa di campionato, si arrecherebbe un danno economico davvero pesante al calcio italiano – l’ennesimo, ci sarebbe da aggiungere – che vedrebbe calare drasticamente il valore commerciale del prodotto stesso. La pay-tv di Rupert Murdoch difficilmente verrà incontro a tale richiesta, ma nella remota ipotesi in cui si troverebbe ad accettare la proposta di Spadafora, come potrebbe poi la Lega di Serie A di rifiutarsi di applicare uno sconto ai diritti tv della prossima stagione? Soprattutto considerando che al momento, Calcio e Tv sono sul piede di guerra.
Oltretutto, ci sarebbe da dire che la visione gratuita di un programma come “Diretta Gol”, non farebbe contento nessuno – escluso il Ministro -, visto che danneggerebbe i broadcaster e lascerebbe gli appassionati con un piccolo antipasto, nulla di più. Dopo tre mesi senza pallone infatti, chi ha voglia di calcio vuole goderne in ogni sua sfaccettatura. Non ha sicuramente voglia di un programma che la partita la taglia, per mostrare al pubblico solo gli highlights ed il risultato: in astinenza da calcio, lo spettatore appassionato vorrebbe guardare ogni singolo dettaglio che porterà poi all’azione da goal, non un semplice e poco stiloso riassunto.
Chi scrive in questo preciso momento si guarderebbe con interesse anche la partita di allenamento della Spal Under 18, figuriamoci se non guarderebbe per intero una qualsiasi partita di Serie A.
Sulla questione si è poi schierata anche la Rai che, detenendo i diritti dei cosiddetti “highlights” del campionato di Serie A, si è detta favorevole solo a una trasmissione interna di “Diretta Gol” in chiaro. Idea che a Sky proprio non andrebbe giù, visto che nella remota ipotesi dovesse passare la proposta, vorrebbe trasmettere il programma sull’emittente pubblica “TV8” di sua proprietà.
Della situazione attuale comunque non possiamo neanche troppo sorprenderci: d’altronde, come siamo arrivati a Vincenzo Spadafora è un mistero, e il Ministro, dopo aver quasi assassinato il “nostro” sport, sta provando ancora una volta a mettergli il bastone tra le ruote.
Che poi, a proposito: non lo avete notato anche voi com’era triste l’altra sera, mentre annunciava alla stampa nazionale la ripresa del campionato?

Uno contro tutti

Sulla questione ci sono dunque tre fronti: quello di Sky, che difficilmente accetterà la proposta; quello della Rai, che nella remota possibilità la questione diventasse fattibile pretenderà di trasmettere “Diretta Gol” sulla propria rete, e quello di Vincenzo Spadafora, ben cosciente di star lottando contro i mulini a vento, per qualcosa che attualmente, per legge, non si potrebbe realizzare.
Proprio per questo, per far approvare “la sua” idea, il Ministro è pronto a preparare un intervento normativo per surclassare la famosa Legge Melandri, che nella sua forma attuale non consetirebbe a Sky e DAZN di trasmettere in chiaro le partite di Serie A.