Eccoci giunti al secondo appuntamento con il mio alfabeto: un giochino pensato da Sportellate.it in collaborazione con Lele Adani. Naturalmente, le semplici regole del gioco sono rimaste le stesse: per ogni lettera dell'alfabeto inglese (comprese, per cui, la “j”, la “k”, la “w”, la “x” e la “y”), deve essere indicato il miglior giocatore (secondo voi), rigorosamente in attività, il cui cognome inizi proprio con quella lettera (tuttavia, per i giocatori universalmente noti con uno pseudonimo, varrà l'iniziale di quest'ultimo); nell'elenco non possono figurare Messi e CR7.

"N"

Siamo alla "N". Siamo a Neymar: un predestinato cresciuto nelle giovanili del Santos. A quattordici anni era già così evidente il suo talento, che il peixe (soprannome con cui sono noti in patria i bianconeri) gli offrì un milione di reais (300 mila euro circa) per non farselo soffiare a parametro zero dai galacticos. Col segno di poi, non si è rivelata una mossa affatto sbagliata o azzardata. Nei successivi tredici anni, infatti, il brasiliano non ha tradito le altissime aspettative nutrite nei suoi confronti, tanto che meriterebbe, come Messi e Cristiano Ronaldo, l'esclusione dal gioco per manifesta superiorità. Invece, entra obbligatoriamente a far parte del mio alfabeto per un dettaglio. Anzi, per un difetto nemmeno tanto piccolo. Neymar non è mai riuscito a porsi interamente al servizio della squadra, a mettere a disposizione dei compagni le sue immense doti tecniche. A tratti, purtroppo, il suo modo di giocare è apparso uno stucchevole sfoggio di finezze e tecnicismi inutili.

"O"

Passiamo alla lettera "O". Nella mia fervida immaginazione mi trovo, da concorrente della "Ruota della fortuna", al cospetto del compianto Mike Bongiorno. L'argomento è il calcio. La proposizione parzialmente censurata è lunga e ricca di lacune: “i* ca*ciat*** t*d*sc* pi* c*st*s* d***a * st**ia * stat* M*s*t *zi*”. Non ci arrivo, mi serve un aiuto. Compro una vocale: la "O" di Oronzo Canà. Miriana Trevisan si avvicina al tabellone, gira alcune caselle e d'incanto la frase da completare appare così: “i* ca*ciato** t*d*sco pi* costoso d***a sto*ia * stato M*s*t Őzi*”. Eureka! Ci sono, do la soluzione: "il calciatore tedesco più costoso della storia è stato Mesut Őzil". Sbanco il montepremi e ottengo anche l'ispirazione, due piccioni con una fava. Sotto la voce lettera "O", inserisco proprio il tedesco di origine turche, anche se non penso che i gunners siano stati pienamente ripagati sul campo (spesero la bellezza di 53 milioni di euro) dalle sue prestazioni. Lo so, non ho assolutamente spiegato la mia scelta, diciamo che il mio, più che un perché si, è un: perché no? Del resto, sfido voi a trovare qualche altro giocatore, dalle indiscutibili qualità tecniche, il cui cognome inizi per "O" e non giochi attualmente in Cina come Oscar. Vi avverto, copiare Adani scegliendo Ortigoza sarebbe scorretto. Sarebbe da Oronzi!

"P"

È il turno della "P", lettera che offre tante possibilità: Pogba, Paredes, Piszczek, Piqué... Includere il primo, oppure optare per l'ultimo? Entrambi hanno indossato la casacca dei red devils, entrambi hanno raccolto maggior fortuna altrove. Il campione del mondo francese, non ha raggiunto al Manchester, che pur lo aveva cresciuto, la definitiva consacrazione ("Perché non è stato amato quanto a Torino" lo giustifica l'ex compagno di squadra Evra). L'Inghilterra non si è trasformata nella sua isola felice ed ora, stando a quanto rivelato dal Daily mail, sarebbe sulla lista dei partenti, in procinto di lasciar il posto in squadra a uno tra Saul e Van De Beek. Allo stesso modo, Gerard Piqué, che per la piovosa Inghilterra aveva lasciato La masia, in Catalogna ha fatto presto ritorno, aggiudicandosi così, in maglia blaugrana, la bellezza di tre coppe dei campioni. Per questo, consideratane la carriera costellata di successi, propendo per lui: in "P" di pole finisce Piqué.

"Q"

"P" e "Q" sono vicine, sono sorelle, ma abitano in luoghi molto diversi tra loro. "P" possiede una villetta con giardino. Il prato è verde, l'erba è tagliata all'inglese e sui balconi abbondano i gerani. Nei dintorni, oltretutto, il terreno è fertile, la vegetazione abbonda e la fauna prolifera. "Q", al contrario, ha ottenuto poco dalla vita: per sfuggire all'estrema povertà e garantirsi un tetto sulla testa, ha occupato una vecchia stamberga abbandonata, situata in una di quelle cittadine degli Stati Uniti che un tempo, per tanti individui, furono prodighe e ricche di opportunità. Infatti, dove in passato si trovavano vasti giacimenti petroliferi e la gente accorreva nella speranza di realizzare il sogno americano, oggi non è rimasta altro che sabbia, tanta sabbia, e se non fosse per la presenza di “Q” e di altri due ragazzi caduti un po' in disgrazia, il paese sarebbe a tutti gli effetti una ghost town. Uno di questi giovani, comunque, di cognome fa Quintero e alla sfortunata "Q", nostalgico, racconta sempre di quando giocava a calcio in Italia, a Pescara. L'altro invece, presentatosi a lei come Quaresma, le narra sempre degli aneddoti: il più divertente è una storiella incentrata sulla sua trivela, per l'originale utilizzo della quale divenne famoso tra i colleghi minatori e tra i ricercatori d'oro nero. A "Q", Quaresma piace: è un po' avventuriero, un po' tamarro e sa usare la trivela. Io penso, invece, che viva di fama usurpata e che nella vita abbia avuto parecchia fortuna. Anche nell'essersi accoppiato a "Q", in favola e nel mio alfabeto, per mancanza di veri rivali.

"R"

Archiviata la storia della malcapitata "Q" e del minatore prestato al calcio Quaresma (sul quale non ho rinunciato a gettare un po' di veleno, un po' di Arsenico), è il turno della lettera "R". È il turno di Ivan Rakitić, la raketa, ovverosia il "razzo". Per spiegare l'ingresso del croato nel mio alfabeto, concludendone così questa seconda parte, decido di scomodare niente meno che Josè Mourinho. Con le dichiarazioni rilasciate dal tecnico portoghese ai microfoni di Beln Sport, infatti, mi trovo sostanzialmente d'accordo. "Rakitić? È totalmente pragmatico, funzionale, solido. […] Sa come difendere, sa come attaccare, migliora in continuazione. È fondamentale nel supportare l’azione di Messi e nel giocare davanti alla difesa. Secondo me, Rakitic è un giocatore fantastico, probabilmente il più sottovalutato al mondo" da molti, ma non da me!

To be continued...