Fuori Sarri, dentro l'essenza della Juve. La scelta di Andrea Pirlo non è casuale, e la ha presa Agnelli, in barba a Pratici e Nedved e senza perdere un attimo. È l’idea più giusta che potesse prendere un presidente juventino nel sangue. Sarri ha tolto juventinità, idee, e forse anche stile, permetteteci di dirlo. Serviva uno con il bianconero nel sangue, e personalmente lo scrissi il 19 giugno, https://vivoperlei.calciomercato.com/articolo/juve-e-se-il-futuro-fosse-andrea-pirlo, riflettendo su quale sarebbe stata la mia scelta se fossi stato al posto del presidente.

La Juve ha perso in quest’anno la sua essenza, l’attaccamento ai colori, la voglia di imporsi. Troppe teste basse, poche dichiarazioni, quasi a testimoniare la volontà di chiudere un anno difficile e di chiudere anche con Sarri. Il tecnico disse al termine del campionato che i suoi giocatori sono così bravi da aver vinto anche con lui in panchina. Sembrava una battuta, e invece i like di alcuni calciatori sul post che ha sancito il suo addio rendono quelle parole una sentenza. E Pirlo ne è l’accusatore più accanito. Troppo juventino per non essere finalmente in quel ruolo. Troppo capace di rappresentare lo stile Juve, troppo vincente per essere messo in discussione.

Il maestro Andrea rappresenta quello che una tifoseria intera vuole dal tecnico della sua squadra, e Agnelli che è il primo sostenitore non poteva perder tempo. È vero, il nuovo allenatore non avrà esperienza, e il salto sarà duro, ma la Juve ha un condottiero, e le esperienze di Guardiola e Zidane con Barça e Real erano il primo indizio già a giugno e sono la maggiore garanzia oggi. In bocca al lupo Andrea, e bravo Agnelli, la scelta non poteva essere più azzeccata.