Quota 100. Non è una riforma pensionistica, lungi da me entrare in un campo così dibattuto. È la riforma della Juve, che ha fretta di costruirsi attorno a Pirlo. Per farlo c’è una sola regola: non ripetere gli errori del passato. È così, perché poco più di un anno fa Paratici fu bloccato da una lunga lista di cessioni mai andate in porto, un po’ per la mancanza di acquirenti disposti a pagare ingaggi pesanti e un po’ per scarso tempismo. Il risultato fu un mercato in entrata condizionato dal blocco in uscita e dall’ingresso di De Ligt, con una spesa che non consentiva ulteriori innesti extralusso. I problemi però non si limitarono alla sessione estiva. A gennaio Paratici e Agnelli furono costretti alle rinunce, che per una società che sceglie e compra, vedi Ronaldo, non è certo un piacere. Can e Mandzukic furono sacrificati senza pensarci tanto, e a conti fatti sarebbero tornati utili in una stagione condizionata da stop, infortuni, e quant’altro. Errori quindi, dettati dal tempismo. Ecco perché ripetersi sarebbe diabolico, soprattutto in una pausa fra un torneo e l’altro che è ridotta. Via libera quindi a Pirlo e alla sua lista, già consegnata al club. Ma quanto incasserà la Juve fra cartellini da cedere e stipendi da risparmiare?

Matuidi è già volato in America in una operazione a stelle e strisce ma in perfetto stile bianco e nero. Zero l’incasso per il cartellino, ma 3,5 milioni risparmiati, che non è poco. Il prossimo sarà Khedira, che a 6 milioni all’anno in tasca consentirebbe di alleggerire e non molto le casse alla Continassa. Di fatto in mezzo al campo resterebbero alla Juve i soli Bentancur, Rabiot, Arthur, Kulusevski e Ramsey. E quest’ultimo non è neanche certo del posto. Il suo valore si aggira intorno ai 20 milioni di euro, tanti club inglesi sono sulle sue tracce e oltre ad un ingaggio di 7 milioni, andrebbe conteggiata una succosa plusvalenza. Operazione che stuzzica quindi la Juve, che poi virerebbe su un calciatore più funzionale al Pirlo pensiero. Gli esuberi però non terminano qui. Bernardeschi ha le valige in mano, così come Douglas Costa, e mettendo entrambi sul mercato la Juve potrebbe incamerare almeno 50 milioni risparmiandone 10 di ingaggio. Già così Paratici sfiorerebbe quota 100, ma fra il dire e il fare ci sono in mezzo gli intoppi. Largo quindi ad altri giocatori con i bagagli già in borsa. Perin, almeno 8 milioni il suo valore, Romero almeno 12 così come Rugani, per un parco portieri e difensori che resterebbe comunque di buon valore. Poi De Sciglio tra gli 8 e i 10 ed eventualmente Pellegrini (almeno 10) e Danilo, che però è molto svalutato e genererebbe una minusvalenza che la Juve non vuole mettere sul groppone. Poi c’è Pjaca,  che percepisce 1 milione e mezzo e il capitolo Higuain. Sette e mezzo di ingaggio è un cartellino da almeno 25 milioni che però nessuno adesso vorrebbe accollarsi per un calciatore che potrebbe essere in parabola discendente. Con lui dovrebbe valere il discorso degli scambi come per altri, ma già in questo modo la dirigenza bianconera arriverebbe quasi a 120 esclusi gli ingaggi, da reinvestire su un centrocampista, almeno un esterno di difesa e un attaccante. 

Ecco la lista cessioni: 

Perin 8 mln più 2,3 ingaggio 

Rugani 12 mln più 3,5 

Romero 12 mln più 1 

De Sciglio 8 mln più 2 

Pellegrini 12 mln più 1,3 

Khedira 5 mln più 6 

Matuidi già partito (3,5 l’ingaggio)

Ramsey 20 mln più 7

Bernardeschi 25 mln più 4 

Douglas Costa 25 mln più 6 

Higuain 20 mln più 7,5

Pjaca 5 mln più 1,5 ingaggio 

Totale ingaggi che la Juve risparmierebbe 45,5 milioni.

Totale cessioni circa 150 milioni. 

E voi che ne pensate. Chi cederà la Juve e a chi non può proprio rinunciare? 

Intanto Paratici ha già dirottato Matuidi in America, e nei prossimi giorni potrebbero entrare nel vivo trattative relative a Khedira e Higuain.