Dal 12 marzo, giorno dell’impresa degli uomini di Allegri, è passata giusto una settimana. In questi sette giorni il Conte Max è passato dall’essere leader indiscusso della remuntada al “solito” mezzo allenatore dopo la sconfitta di Genova che ha sancito la perdita dell’imbattibilità in campionato dei bianconeri che durava da circa 11 mesi. Ma lo sappiamo tutti che i tifosi juventini sono volubili, salgono e scendono dal “carro” con un’estrema facilità che ormai, aimè, ne è diventato un marchio di fabbrica tale da distinguerli dai tifosi di tutte le altre società.

Ma oltre ai deliri di chi dovrebbe incitare i propri beniamini sempre, o almeno quasi sempre, e comunque vorrei scrivere di altri deliri, deliri di cui ho letto in questi giorni è che mi hanno lasciato, per così dire, perplesso; all’inizio non volevo credere a ciò che avevo letto ma poi ho realizzato che era tutto vero.

Iniziamo con la definizione di delirio: sostantivo maschile che indica una formazione patologica di convinzioni errate, assurde per contenuto, resistenti a ogni critica.

Il primo delirio riguarda la stampa spagnola: un paio di giorni dopo, mentre tutti stavano ancora incensando i bianconeri, mi arriva una notifica con la rassegna stampa, sul cellulare, e leggo che in Spagna alcuni giornalisti (?) avrebbero le prove che la “goal line tecnology” dello Stadium era truccata e di conseguenza che il secondo gol non fosse, per l’appunto, gol. Io capisco che la sconfitta proprio non gli sia andata giù dato che dopo la partita di andata erano stracerti di passare il turno; persino Simeone disse che se fossero usciti sarebbe andato a vendere meloni per Madrid (a proposito notizie sulla sua bancarella e su come gli vadano gli affari?). Ma asserire che la palla era stata rimpicciolita di circa il 12,3 %, la linea di porta più stretta ecc… mi sembra che abbiano varcato una linea astratta di decenza in tal modo da essere arrivati ad un punto di non ritorno. L’articolo si concludeva con una frase inquietante ovvero che nonostante ciò sarebbe assai arduo provare con basi solide quanto sostenuto. Il problema di fondo, non è il delirio in sé e la decenza abbandonata, ma che in un certo qual modo così facendo è crollata quella leggenda, quel caposaldo radicato in tutti noi che gli italiani, calcisticamente parlando, dovevamo prendere esempio dall’estero: loro si che sono, erano (?), un popolo sportivo. Altro problema è che a diffondere certe “notizie” poi finisce che qualcuno ci crede pure e scherzare con i sentimenti altrui è cosa crudele e non da farsi.

Il secondo delirio, la seconda perla “giornalistica” arriva da Napoli: radio Kiss Kiss e i giornali sportivi partenopei ci irradiano quotidianamente di “notizie” sui bianconeri, dei veri e proprio dietro le quinte, che poi non sono altro che le risposte alle domande che ogni buon antijuventino si fa: “perché vince sempre la Juve e non il Napoli? Ah ecco perché… ecc… ecc…”. Quindi, stando agli 007 napoletani  o per meglio dire “se si vuol pensare male”: il gol di Sturaro e la conseguente sconfitta della Juve farebbe parte di un accordo in cui la Juventus si impegnava a perdere a Marassi in cambio dell’acquisto oneroso dello stesso Sturaro e della conseguente fittizia plus valenza. Ho la pelle d’oca.

Secondo me il gol di Sturaro significa solo una cosa: il karma esiste ed ha punito così tutti i tifosi bianconeri che han sempre “disprezzato” un ragazzo che in campo, pur se con limiti tecnici oggettivi, ha sempre dato tutto per la squadra.

Che aggiungere? Ah sì, a coronare questi ultimi giorni non poteva mancare che il “caso Ronaldo” di cui si scrive più che di ogni altro argomento, a che scopo poi se tanto non potrà essere squalificato a norma di regolamento? (uso il condizionale perché quando c’è la Juve di mezzo non si sa mai ciò che può accadere) E l’immancabile accusa di doping risalente alla finale Juventus – Ajax del 1996: oggi ho letto che si dovrebbero vendicare perché la Juve ha vinto in quanto dopata.

Insomma terreno fertile per ogni antijuventino che potrà così potrà continuare a sfogarsi da dietro una tastiera elargendo opinioni mediche, giurisprudenziali e da economista.