Una notizia che sembra sconvolgere il mondo del calcio torinese: il derby della Mole il 4 maggio.
Da quando è stata resa nota la data della partita si è scatenata una bagarre in quanto i tifosi, con il bene placido della dirigenza granata, chiedono a gran voce che la partita venga spostata.
Il 4 maggio è il giorno, tristemente noto al mondo del calcio, della tragedia di Superga in cui i giocatori del Grande Torino persero la vita. Per il Toro e i suoi tifosi è un giorno di commemorazione.

Per questo motivo i tifosi si sono scatenati sui social con frasi del tipo “meglio perdere a tavolino che giocarla in quel giorno” e di rimbalzo il Presidente Urbano Cairo rilascia dichiarazioni ai media in cui promette che si metterà d’accordo con Andrea Agnelli per chiedere, ed organizzare, il rinvio della partita. L’unico problema è dato dal fatto che se la Juventus superasse il turno di Champions Leage ai danni dell’Ajax non sarebbe molto agevole spostare la partita, proprio perché da regolamento devono passare almeno tre giorni da una partita all’altra.

Secondo me si sta perdendo una grandissima occasione invece. Il 4 maggio 1949 è stato un giorno drammatico non solo per i tifosi del Toro ma anche per ogni sportivo torinese e d’Italia e anche per chi fuori i nostri confini nazionali ama il calcio.
Invece di far spostare la partita perché non approfittare proprio di un evento tutto torinese come il derby per commemorarli? Perché perdere una simile occasione per poter dare un segno di civiltà sportiva in un mondo “malato” come quello delle tifoserie del calcio?

Quanto sarebbe bello che le due tifoserie lavorassero insieme per una grande e meravigliosa coreografia sugli spalti per ricordare il Grande Toro mentre i giocatori li onorerebbero direttamente sul campo.
Il calcio, purtroppo, è fatto spesso e volentieri di scontri nel pre e nel post partita che tal voltano sfociano in eventi drammatici che rovinano questo sport. Il calcio è rovinato dai “tifosi” che durante le partite invece di sostenere i propri beniamini preferiscono distinguersi per atti razzisti nei confronti dei giocatori avversari.

Questa volta però si presenta l’occasione per dare un segnale, non dico che sia facile anche perché si giocherebbe allo Stadium, ma dopotutto si dice sempre che le mele marce sono poche e che la maggioranza dei tifosi si comporta diversamente: ecco ora lo si potrebbe dimostrare.

I più mi diranno che è utopico… ma questo sarebbe il calcio, il calcio inteso come sport, passione e rispetto.