Non passa giorno che non si leggono indiscrezioni su un possibile scambio tra Maurito Icardi, che il prossimo anno vestirebbe i colori bianconeri, e Paulo Dybala, che si dice destinato al percorso inverso.

Ma da dove nasce questo ipotetico scambio?
Nasce tutto dalla querelle tra Paratici e l’ex collega juventino Marotta, ora dirigente nerazzurro, a gennaio 2019. Paratici non prova a celare l’interesse della Juventus nei confronti del bomber interista fino a spingersi oltre asserendo che se ne riparlerà in estate, dopo che tutto era sfumato nella sessione di mercato di agosto 2018. Marotta indispettito da tali dichiarazioni rilancia dicendo che allora in estate si parlerà anche del futuro di Dybala in ottica interista.

Da qui, complici anche le esigenze di mercato delle due big italiane secondo i media, ogni giorno dall’Italia e da altre nazioni giungono con regolare, e disarmante aggiungo io, cadenza indiscrezioni sul possibile scambio. Ad onor del vero non paiono però dello stesso parere le due società dove: la Juve dice di avere un piano futuro per Dybala e di voler rendere il loro numero 10 una bandiera investendo su di lui, mentre dall’altra parte, nonostante qualche “problema relazionale” con la società (gli è stata tolta la fascia di capitano e l’argentino è assente da tempo per infortunio(?)) l’Icardi giura amore e fedeltà ai colori nerazzurri.

Dybala sta vivendo una stagione di alti e bassi, più bassi per la verità, e l’arrivo di un campione come Cristiano Ronaldo pare avergli tolto la spensieratezza e la palma del fuoriclasse per eccellenza della squadra.
Una fragilità mentale, quella ostentata quest’anno da Dybala, che non lo aiuta affatto: dapprima il calo, si diceva, era dovuto ai problemi di cuore dell’argentino e poi proprio dal subire il carisma di CR7.
Ad aggravare la situazione è la visione allegriana del giocatore che lo colloca in campo come tuttocampista lontano, troppo lontano, dalla porta avversaria, un ruolo che proprio non gli si addice; mentre pare esaltare il “rivale” Bernardeschi che si trova più a suo agio e che piano piano gli sta rubando la scena.
Dybala arriva ed esplode a Palermo come attaccante, fa benissimo e si esalta anche in bianconero segnando un buon numero di gol, alcuni bellissimi, e consacrandosi “eliminando” quasi da solo il Barcellona di Messi nei quarti della Champions League di un paio di anni fa, eppure il Mister era lo stesso, ossia Massimiliano Allegri. Quindi tutto pare a ricondurre il suo calo all’arrivo di CR7. Lontano dalla porta emergono più che altro le sue lacune tecniche ovvero sopratutto quella di essere un mancino troppo puro e di usare il destro, come si suole dire, solo per stare in piedi e di non essere un eccellente rifinitore doti sulla quale il tecnico puntava viste le sue qualità cristalline; pure i gol dalla distanza si son ridotti drasticamente come i dribbling vincenti proprio perché il ragazzo ha perso fiducia.

Dall’altra parte abbiamo Icardi: bomber vittima della moglie/agente/soubrette televisiva/opinionista sportiva/madre dei suo figli… ho dimenticato qualcosa? Il bomber nerazzurro una cosa sa fare e anche bene: i gol. Sempre in abbondanza, di testa e di piede, contro big e piccole. I gol di Icardi sono da qualche anno una costanza. Ma evidentemente è stato male consigliato da “qualcuno” e l’arrivo di un manager come Marotta non ha aiutato i rapporti tra l’agente e la società meneghina.
La buona Wanda ogni anno ha l’abitudine, abbastanza fastidiosa, di bussare e chiedere un aumento di stipendio con tanto di rinnovo contrattuale, più o meno giustificato per carità, ma che non può essere fatto ogni anno con quella frequenza (neanche il mecenate Raiola arriva a tanto). Marotta dice stop, lui arriva da una Juve con abitudini diametralmente opposte, e la conseguenza è “catastrofica”: Mauro non sei più tu il capitano dell’Inter.
Risposta di Wanda: allora lui non gioca e vediamo che succede. Succede una cosa sola: l’Inter continua ad avere risultati altalenanti, come da inizio stagione, e i media e i tifosi trovano un terreno assai fertile su cui scrivere: se l’Inter vince “ottimo non ha bisogno di Maurito” se l’Inter perde “ma quanto manca questi Maurito?”.
L’ormai famoso pianto in Tv della Nara e le continue dichiarazioni di amore del Maurito sono nel frattempo condite da un infortunio misterioso mentre il campionato dell’Inter prosegue. Certo che questo “litigio” non giova a nessuno dei due con l’Inter che non riesce a trovare continuità per puntare alla qualificazione in CL e rischia che il cartellino di Icardi, a casa che senza giocare, si svaluti; senza contare che il giocatore non da un buon esempio di professionalità e le big pretendenti del giocatore potrebbero tirarsi indietro e con ragione. Un pizzico di sale gossipiano lo aggiungiamo dicendo che a favorire l’esclusione dell’Icardi ci sia anche una parte dello spogliatoio, il “gruppo slavo”, che non vede di buon occhio l’argentino.

È curioso che i protagonisti di questa vicenda siano proprio questi due “rivali” sudamericani, perché proprio loro due sarebbero potuti essere entrambi gli alfieri oriundi della nazionale italiana di Mancini, se solo qualche anno fa avessero rifiutato la federazione argentina per quella italiana, ma la voglia di giocare con Messi era troppa. Curioso che una delle cause delle poche presenze dei due in nazionale sia da ricondurre proprio a Messi: i maligni dicono che sia la Pulce a decidere in nazionale, convocazioni e con chi vuole giocare, e che non veda ne Icardi ne dybala, per ragioni diverse, di buon occhio.

Ma detto ciò parer mio lo scambio non sa proprio da fare. Lo dico soprattutto da juventino.

Dybala è il nostro numero 10, è ancora giovane ed ha tutti i numeri per diventare un campione dato che lo ha già ampiamente dimostrato. Dopotutto dovrebbe “solo” crescere caratterialmente, diventare un uomo insomma, e giocare più vicino alla porta; quest’ultimo punto però dipende solo ed esclusivamente dal Mister.

Icardi è un goleador che non si discute ma a Torino non resisterebbe, in particolar modo con l’attuale agente. E poi perché la Juve dovrebbe perdere un giocatore del calibro di Dybala e rinforzare una rivale per Icardi? Il centravanti, l’attaccante del futuro già ce l’ha e si chiama Moise Kean: 19 anni, nazionale italiano, primo millennial a segnare e lo ha fatto pure al suo esordio con la maglia bianconera, ha fiuto del gol, corsa e fisicità. Perché mai non dovrebbero puntare su di lui (questa è più che altro una preghiera rivolta ad Allegri ed alla società tutta).
A ben cercare però un grosso difetto lo si trova e si chiama Raiola, inutile spiegare il perché; tra l’altro è meglio avere a che fare con Mino o la Nara? Ai posteri ardua sentenza.

In sostanza con l’arrivo di Icardi la Juve perde Dybala e Kean, che a sto punto non rimarrebbe, con ragione, alla Juve. Un 2per1 deleterio per i bianconeri.

Icardi? No grazie… noi vogliamo Kean.