Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”
Michael Jordan

Ci sono cose che non pensi possano mai accadere, ma poi ti rendi conto che con l’impegno, la determinazione, il sacrificio, tutto è possibile.
Così è stata realizzata la salvezza della Salernitana che è stato un vero e proprio miracolo sportivo. Dal possibile fallimento alla permanenza in serie A.
Serviva un’impresa per sollevare la squadra dal fondo classifica e regalare la salvezza ed è quello che hanno fatto i ragazzi di Davide Nicola in 38 giornate, nuovo tecnico subentrato dopo l’acquisizione del club da parte di Iervolino, l’hanno centrata di fatto all’ultimo respiro e smentendo ogni pronostico che fino a cinque mesi fa li dava per il 93% già retrocessi in B.

Ma vediamo come è stato possibile tutto questo.
Se qualcuno a febbraio avesse detto che la Salernitana si sarebbe salvata, avrebbero detto tutti che è da folle pensare ciò, eppure nessuno ha osato, anzi qualcuno c’è. Quel qualcuno c’è e si chiama Walter Sabatini, ds con grande esperienza, capace di portare a termine qualsiasi trattativa con astuzia e prudenza.
Ma non va dimenticato chi ha reso possibile tutto ciò: l’allenatore Davide Nicola che ha rivitalizzato una squadra a cui il ds Sabatini nel mercato di gennaio ha cambiato volto. Una rivoluzione a dir poco costosa: ben 11 milioni di euro (6,5 per il brasiliano Ederson, rivelatosi essere un ottimo investimento e facendo vedere l’ottimo fiuto del ds) in una squadra spacciata, in cui ha stupito tutti e superato le aspettative.
Nel girone di ritorno la Salernitana ha cambiato marcia per inseguire la tanto desiderata salvezza. Dalla ventesima alla trentacinquesima giornata i campani hanno ottenuto 15 punti più i tre del recupero contro l’Udinese (sfida d’andata, rinviata causa Covid). E pensando che nella prima parte della stagione i granata ne avevano ottenuti appena otto. Le speranze della salvezza si sono riaccese con le vittorie su Sampdoria e Fiorentina. Seguite dal pareggio contro l’Atalanta e dalla vittoria al 93' nel recupero con l'Udinese. La salvezza è arrivata nell’ultima giornata nonostante la sconfitta per 0-4 contro l’udinese, grazie al pareggio del Cagliari contro il Venezia. I predecessori di Nicola, Fabrizio Castori e Stefano Colantuono erano riusciti a portare via dodici punti in 23 partite. Il nuovo tecnico 18 in quindici gare. L’ottimo fiuto di Sabatini negli affari e il mister Nicola hanno costruito la rimonta puntando su sette giocatori chiave: il terzino destro Pasquale Mazzocchi, strappato al Venezia per 1,5 milioni in prestito. Federico Fazio, centrale ai margini della Roma ma fedelissimo di Sabatini.  Un altro prestito, quello di Simone Verdi, che ha portato spunti e idee alla squadra di Nicola.
Ma ecco i due veri pezzi pregiati di questa campagna acquisti rivoluzionaria: Emil Bohinen ed Ederson. Il primo è norvegese, centrocampista centrale dai piedi buoni per la costruzione del gioco… arrivato con la formula del prestito dal Cska Mosca. Costruzione di gioco resa più fluida dal brasiliano Ederson, un investimento enorme per i campani: arrivato dal Corinthians per 6,5 milioni di euro. 
Infine la rinascita di due attaccanti già presenti in rosa dall’inizio della stagione: Milan Djuric, la torre granata dell’area di rigore che va ad innescare la velocità di Federico Bonazzoli. 
Uno schema di gioco che punta al sodo e che ha fatto le fortune di Nicola e che ha regalato la grande gioia della salvezza a una città intera e ai tifosi sempre vicini alla società.
“Bisogna volere l’impossibile perché l’impossibile accada”.