Non tutto quello che accade è la fine, bensì l’inizio di una nuova era… è ciò che accadrà al Bari dopo il fallimento, ma ripercorriamo le tappe.
E’ il 16 luglio del 2018 quando la mancata ricapitalizzazione costerà alla squadra Bari il fallimento, una doccia gelata per i sostenitori bianco rossi che avevano sperato fino all’ultimo che quella notizia non arrivasse mai.
Il titolo sportivo come da regolamento FIGC, passerà in mano al Comune che sarà poi l’ente preposto ad affidare la società nelle mani di Aurelio De Laurentiis, il patron del Napoli calcio.

Dalla D alla C
Il Bari, reduce da fallimento, riparte nella stagione 2018/2019 dalla Serie D. La rosa guidata dal tecnico Giovanni Cornacchini, viene allestita da giocatori di categoria superiore coadiuvati da giovani di talento.
Il ruolo di club manager viene affidato a Matteo Scala e la presidenza a Luigi De Laurentiis, primogenito di Aurelio.
La squadra allenata da Cornacchini vincerà il campionato totalizzando 78 punti frutto di 24 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte. Alla fine di quel campionato i bianco rossi avranno la miglior difesa meno perforata del torneo e secondo miglior attacco del girone I.
Il protagonista di questa cavalcata è certamente Brienza, che decide di giocare con la maglia del Bari anche tra i dilettanti dimostrando il suo legame con la città e i tifosi.

Dalla C alla B
In serie C, il Bari ci gioca per tre anni, ma solo nella stagione 2021/22 scoppia la festa per il ritorno in B. Nel corso di queste stagioni a guidare la squadra sono stati diversi tecnici: da Cornacchini a Mignani e solo con quest’ultimo il Bari riesce a centrare la promozione.
I ragazzi di Michele Mignani guidati dal super bomber Mirco Antenucci si sono rivelati una “super squadra”, merito anche del ds Ciro Polito che grazie all’audacia maestria nel mercato è riuscito ad allestire una rosa in grado di lottare per la promozione. Dalla B alla sfiorata Serie A.
Quando tutti la davano per sfavorita, ecco uscire dal cilindro un rinomato terzo posto in classifica e conseguente qualificazione alle semifinali play-off per la desiderata Serie A.
All’andata giocando A Bolzano, contro il Sud Tirol perde per 1-0. Sconfitta però rimediata con l’1-0 di Benedtti nella partita di ritorno al San Nicola: in virtù del miglior piazzamento ottenuto in campionato e conseguente qualificazione alle finali contro il Cagliari.
La finale di andata disputata a Cagliari termina in pareggio 1-1, sarà il match di ritorno a decretare chi andrà in Serie A. Al Bari basta anche uno 0-0, mentre al Cagliari serve una vittoria per ritornare un anno dopo nella massima serie.

Il match di ritorno è sold out in sole 4 ore e si preannuncia una serata pazzesca.
3,2,1… si parte.
Siamo allo stadio San Nicola di Bari, ore 20:30, il pubblico è agrinito sugli spalti ed è pronto a vedere questa super sfida che si preannuncia eccitante.
120 secondi. Un tempo impercettibile nella vita di qualcuno, ma che nel calcio può fare la differenza. Ecco, il Bari in quei 120 secondi ha perso tutto. Solo due minuti separavano i bianco rossi, e i loro tifosi, a coronare un sogno cullato da 12 a parte. Un sogno chiamato Serie A, spezzato da un signore di nome Leonardo Pavoletti, che appena entrato, ha messo la parola fine al sogno barese piazzando la zampata decisiva per le sorti della gara.
Il calcio è passione, condivisione e magia: quella stessa magia che ha portato il sold out con 58.206, record storico per il calcio barese, che insieme hanno gioito e pianto per un sogno che all’ultimo è sfumato.
Le finali sono così: c’è chi vince e chi perde, c’è chi piange di gioia e chi piange per rabbia o tristezza. Il calcio è questo: un escalation di emozioni.
La stagione degli uomini di Mignani di quelle storie difficili da raccontare. Una favola che, tuttavia, si è interrotta sul più bello, trasformandosi in qualcosa a cui nessuno si era davvero preparato.
Occorrerà tempo per smaltire una delusione del genere, lo stesso tempo che, ci si augura non voglia perdere la società di Luigi De Laurentiis, ma una cosa è certa: questo Bari ha fatto sognare e continuerà a far sognare perché la favola Bari non è finita, anzi è appena cominciata.