Aspettavo la fine del mercato per scrivere qualcosa, ben sapendo che, dopo le mirabolanti promesse fatte dalla nuova dirigenza tecnica per distogliere l’attenzione dei numerosi fallimenti in cui sono incorsi per la loro millantata capacità o conoscenza calcistica, alla fine avrebbero concluso ben poco di utile per il Milan.

Però quello che è successo sabato a Udine, nella partita Udinese-Milan, mi ha veramente fatto incavolare. Ho sempre pensato che a Udine fossero razzisti solo verso i triestini, anche se mi è stato detto che quello è campanilismo (?) e non cambio il mio pensiero anche se tali atteggiamenti si sono attenuati notevolmente nel nuovo millennio. Da tutte le parti ora scrivono che il Friuli è terra di integrazione e di accoglienza. Non è così, detto da uno che ci vive e lavora da cinquanta anni! Ma solo per il loro carattere chiuso e diffidente verso gli sconosciuti; perché poi se riesci a superare la loro scorza dura ed ad entrare nel loro cuore... ti danno tutto!

Premetto che sono nato e cresciuto in una città in cui erano spesso presenti compagini militari statunitensi e inglesi, multirazziali, per cui ho imparato che non è il colore della pelle, il passaporto, la religione o le tendenze sessuali utili per valutare una persona, bensì solo ed esclusivamente le azioni compiute!
Perché ho voluto fare questa precisazione? Perché mi dissocio completamente con quanto passato nei vari commenti televisivi con una esagerata accusa di razzismo.
A scanso di equivoci, mi rivolgo principalmente a coloro che leggono senza capire quello che hanno appena letto: sono contrario al razzismo, ma anche contrario a spacciare per razzismo qualsiasi cosa!
Sono perplesso per la reazione di Maignan, perché è un atto di sua debolezza che alla fine ha posto in una posizione di assoluta forza un gruppo di deficienti che sfruttano queste occasioni solo per creare scompiglio. Infatti mi sembra che non possa trattarsi di razzismo, vista la composizione multirazziale della stessa Udinese! Oltretutto, nel Milan stesso, ci sarebbero stati anche altri obbiettivi che avrebbero potuto essere bersagliati per lo stesso motivo!
Ma perché allora è stato individuato Maignan come vittima dei versi o dei gesti razzisti? Secondo me il motivo principale è da individuare in quel gruppo di deficienti, che, approfittando di essere dietro la porta di Maignan, hanno colto l’occasione per innervosirlo, sapendo come aveva già reagito in una stessa situazione contro il Cagliari! Ovviamente, anche per il fatto che l’Udinese fosse in quel momento sotto di 1 gol!

Allora perché mi lascia perplesso la reazione di Maignan?
Partiamo dal termine stesso e da quello che leggo sul vocabolario per razzismo: discriminazione, segregazione, apartheid, intolleranza, fanatismo, pregiudizio, dove la componente che scatena le azioni più gravi è l’intolleranza! Vediamo quanto è riportato rispetto al termine razza: specie, sottospecie, etnia, ceppo, gruppo, popolazione, stirpe, famiglia, discendenza, schiatta, prosapia, progenie, categoria, sorta, genere, forma, tipo.

Ripensando quindi alla varietà di composizione dei componenti di entrambe le squadre, l’unica cosa che differenzia Maignan da altri suoi compagni è di essere il portiere, quindi in una posizione fissa sempre vicina, in quel caso, alla curva dei supporter udinesi! Che la “discriminazione” sia perché è il portiere? Ovviamente scherzo (fenomeni, non ribaditemi che non si scherza col razzismo) ma non riesco a concepire una forma di razzismo, discriminazione, fanatismo, intolleranza, a singhiozzo o a persone alterne! In pratica o sei razzista o non lo sei! Quindi è ovvio che quel gruppo, ribadisco di deficienti, aveva l’unico scopo di innervosire il portiere avversario, a prescindere dal colore della pelle, per fargli perdere la concentrazione e per farlo sbagliare (come poi è successo)!
Che siano da punire? Ovviamente sì! Pesantemente! Ma alla stessa stregua di quelli che apostrofano i giocatori con parolacce o termini volgari!

Ma veniamo alla parola ormai proibita: NEGRO. Il termine italiano negro è etimologicamente equivalente all'aggettivo nero (dal latino niger / nigrum) e, in origine, aveva tale significato; esempi di quest'uso del termine si trovano tra l'altro in Petrarca, Ariosto e Carducci. L'uso del termine per riferirsi alle etnie di pelle scura è anch'esso attestato già nella letteratura del basso medioevo, ma è diventato più comune in epoca coloniale, sia in italiano che in altre lingue (soprattutto spagnolo).

Ricordo una bellissima canzone di Fausto Leali in cui cantava: “… pittore ti prego fammi un angelo negro …”, che era un invito grandissimo all’integrazione, che però dei fenomeni buonisti hanno interpretato con i paraocchi e posto all’indice per la parola proibita!
Sono quelli stessi fenomeni che, per spacciarsi per antirazzisti, si inventano ogni giorno qualcosa da condannare, perché loro vogliono dimostrarsi più antirazzisti di tutti gli altri! Gente che per imporre la propria “indiscutibile” opinione arriva a condannare la colla “UHU”, perché razzista (?), essendo il verso della scimmia (?), o condannare i “buuuu” di disapprovazione! Avrò il diritto, come spettatore pagante, di esprimere la mia valutazione, sia essa positiva che negativa, ed espressa con gli applausi, i fischi o i buuu?!?!

Sono gli stessi “intellettuali” che condannano normali parole come spazzino, sostituendole con operatore ecologico, come se ci fosse vergogna a spazzare le strade. Oppure sostituiscono la parola sordo con audioleso o cieco con videoleso; al ché 2 amici con problemi di erezione si chiedevano “allora noi siamo tirolesi?”. Allora io vorrei che non mi definissero calvo, ma diversamente pettinato!

Ma torniamo alle offese! Posso capire che si senta offeso uno molto basso che viene definito nano (si può dire?) da chi è alto, o uno povero (pardon-meno abbiente) definito “morto di fame” da un riccone, oppure un figlio di N.N. (oggi non esistono più) definito bastardo, anche perché purtroppo in questi casi coloro così apostrofati difficilmente possono reagire efficacemente!

Ma il nostro grande Mike? È negro, nero, di colore, che dir si voglia (senza alcun tipo di offesa). Non penso che abbia niente di cui vergognarsi! Anzi, sono certo che è orgoglioso di quello che è, senza alcun tipo di dubbio! È grande, grosso, un atleta internazionale, famoso, strapagato, sicuro di sé, amato dai tifosi, ecc.! Perché dimostrare di subire e dare soddisfazione ad un gruppo di deficienti, sfigati, senza arte né parte, che sfogano le loro frustrazioni nascosti tra la gente (colpevole) sugli spalti, e che aspettano proprio quello. Ovviamente volevano innervosirlo!

Però come diceva Forrest Gump, “stupido è chi stupido fa”, questi deficienti, che siano razzisti o meno, devono essere condannati duramente come razzisti per quelle loro azioni, con daspo, pubblico ludibrio, multe, ecc., a prescindere dal fatto che la partita sia sospesa o meno! Per questo ripeto che Maignan, dopo la denuncia all’arbitro, doveva avere la forza di ignorarli, anzi prendere maggior stimolo per dare il 110% delle sue capacità per ritorcere le offese contro loro stessi. Come un attaccante che, provocato dagli avversari, fa di tutto per segnare di più e umiliarli, perché questo farà loro più male di qualsiasi offesa espressa.
Invece, porre in risalto i gesti di questa gentaglia, non fa altro che rinforzare il potere di qualsiasi futuro agitatore o emulatore che intende interrompere o sospendere un qualsiasi evento sportivo, per qualsiasi tipo di motivo, comunque sempre antisportivo! Danno il potere a pseudo tifosi organizzati di ricattare le società sportive con la minaccia di interventi illeciti se non concedono loro privilegi personalizzati!

Si è arrivati al punto, su suggerimento delle alte sfere (le quali probabilmente lassù sono in debito di ossigeno), di sospendere immediatamente la partita al primo “sintomo” razzista dagli spalti! Poi altra illuminante idea, portare a rotazione una partita di Serie A in giro per il mondo!
Complimenti signori! Pure vi pagano per partorire queste fantastiche trovate! Forza allora, diamo anche le chiavi dello stadio a questa gente! Poi chiediamo a questa stessa gente come, quando e se possiamo fare una partita!
Purtroppo, la maggior parte dei commentatori, cronisti, giornalisti, youtuber seguono l’onda buonista dei biasimatori seriali, perché hanno la necessità di dimostrarsi “antirazzisti”!
Cosa che io non ho! So di non essere razzista, anche se parecchia gente mi sta sulle scatole!

Ho sentito chiamare quegli spettatori di Udine “animali”, neanche la parola “animale” (Sinonimi: bestia, belva, fiera, uomo, bruto, violento, ignorante, rozzo) fosse di per sé un’offesa... Li hanno chiamati criminali, e qui sono d’accordo perché anche se sono solo dei deficienti o stupidi che volevano fare casino, lo hanno fatto commettendo un crimine, con gesti e versi razzisti, quindi condannabili a prescindere!

Ecco il segreto! Colpire e condannare senza la gran cassa mediatica questi gesti razzisti, per evitare i soliti emulatori che, per elevarsi dalla “massa”, stupidamente copiano questa gente!
Non è denunciando al mondo questi gesti razzisti che dimostriamo di essere antirazzisti, anzi, stiamo diffondendo nel mondo l’immagine di un'Italia razzista!

Ricordo di aver visto una partita in cui ad un giocatore che continuavano a chiamare “scimmia”, hanno lanciato una banana; invece di fare sceneggiate o piagnistei contro il razzismo, il ragazzo ha preso la banana, ha ringraziato e mangiato la banana! Il deficiente lanciatore è rimasto interdetto ed è stato deriso da tutti gli altri spettatori! Quelli intorno infatti sono importanti come quelli in campo! Se a Udine, tutti i giocatori dell’Udinese fossero andati in gruppo sotto la loro curva incriminata, avrebbero fatto un’azione che sarebbe stata una condanna certa, immediata ed unanime per quei deficienti, mettendoli in evidenza e contrasto soprattutto rispetto a coloro che non avevano partecipato, i quali si sarebbero senz’altro distaccati ulteriormente da loro!
Purtroppo Cioffi, nella sua inesperienza e insicurezza, ha balbettato incoerentemente sull’accaduto, ed ha radunando tutta la sua squadra per gestire cosa fare al rientro di Maignan! Per reazione tutto il pubblico udinese, probabilmente perché non ha capito cosa era successo realmente, ha fischiato lungamente il nostro portiere neanche fosse colpevole di qualcosa!

Ovviamente nel sospendere una partita per colpa di un manipolo di deficienti, si causano danni a tutti gli altri tifosi (di entrambe le squadre) che hanno speso soldi per il biglietto, per la trasferta e molte volte anche alla società considerata responsabile, colpendola con multe e squalifiche! Ben vengano dunque l’individuazione immediata dei colpevoli, così come è avvenuta, e la loro estromissione da qualsiasi evento sportivo futuro, magari con obbligo di firma in questura in quelle occasioni!
Per il resto ammiro i romani col loro modo di dire: “M’arimbarza” vuol dire letteralmente “mi rimbalza (addosso)”, ossia “non mi fa né caldo né freddo”.