Ho avuto modo di fare una riflessione mia personale sul ruolo dei procuratori nel calcio.
Li reputo necessari, poiché non tutti i giocatori hanno le capacità dialettiche, economiche e commerciali per imbastire una trattativa per un ingaggio, in pratica per un nuovo contratto di lavoro!
Almeno una volta era così, quando i giocatori non erano particolarmente istruiti perché pensavano solo al calcio tutto il giorno! Al giorno d’oggi invece, già dalle giovanili i giocatori sono obbligati dalle società stesse ad istruirsi; infatti sono le società che provvedono a loro anche sotto l’aspetto di una cultura e formazione educativa, quantomeno di base! Allora, da questa disparità di “competenze”, nasceva la necessità di un supporto qualificato nel trattamento di carattere economico! Ruolo acquisito dai procuratori! Come succede ovviamente in caso di una disputa legale, in cui i coinvolti si appoggiano ad un avvocato!
Naturalmente anche l’avvocato si può far pagare una parcella, che può essere anche particolarmente alta, poiché dipende dalla grandezza, valenza e Nome dello studio!
Ma la similitudine finisce qui! Infatti l’operato degli avvocati è regolamentato, come pure quello dei notai, degli studi che registrano i brevetti e di tutti coloro che fanno consulenza conto terzi!
In tutti questi casi chi si avvale della consulenza, paga secondo gli accordi il suo consulente e non è minimamente obbligato a dare niente di più! Solo in caso di controversie legali, la parte soccombente può essere obbligata a pagare le spese legali, ma non certo in una gestione di un accordo tra due entità diverse, come tra chi presta l’opera e chi ne acquisisce la prestazione!
Nel caso dei procuratori dei giocatori di calcio, che ribadisco non sono superflui, ma in certi casi si sono fatti, per modo di dire “prendere la mano”, la situazione è decisamente diversa! Un’anomalia enorme anche rispetto a chi fa il medesimo lavoro in altri sport e in altre nazioni!
Nel calcio, i procuratori, non tutti ma certamente i più “voraci”, sono i reali padroni dei calciatori! Infatti non è più la società ad essere “padrona” del cartellino del giocatore, dopo la Sentenza Bossman ma non è nemmeno il giocatore (salvo alcuni particolari) ad essere proprietario del proprio cartellino! Chi decide tutto è sempre il procuratore, se lasciato libero di agire dal giocatore! Ora se ipotizziamo una situazione che non si discosta di molto dalla realtà, vediamo che ci sono 4 entità in una transazione di mercato nel calcio:
1) il procuratore che propone (e molte volte dispone)
2) il giocatore coinvolto nel trasferimento
3) la società cedente
4) la società acquirente.
Cedente e acquirente, intesi relativamente alle prestazioni sportive del giocatore. Secondo me, le cose corrette in una trattativa di trasferimento di un giocatore dovrebbero essere:
1) la prima società (cedente) fa un’offerta di ingaggio per il rinnovo del contratto
2) la seconda società (acquirente) fa un’offerta di ingaggio più alta o diversa per acquisire il giocatore
3) il giocatore fa la sua scelta, che può essere in funzione dell’ingaggio o sotto le prospettive sportive future
4) il procuratore cerca di ottenere l’ingaggio più alto per il suo assistito, seguendone sempre i desideri di carriera espressi oltre che di un miglioramento economico e alla fine viene compensato con una percentuale (prefissata) sull’ingaggio raggiunto ma sempre con il pagamento a carico esclusivo del giocatore che lo ha assunto!
Cosa c’è di sbagliato nella realtà e che sballa tutti gli equilibri di una normale contrattazione?
Sono gli extra indebitamente pretesi da certi procuratori, che se non sono accontentati, bloccano il trasferimento del giocatore, certe volte causando un danno economico o di immagine soprattutto al proprio assistito!
Casi ultimamente se ne sono visti più di qualcuno!
Quali sono gli extra pretesi, richiesti, ottenuti da certi procuratori?
1) commissioni che non sono assolutamente legate in percentuale con l’ingaggio concordato.
2) commissioni richieste alla società cedente per “agevolare” il rinnovo del contratto.
3) commissioni in più promesse dalla società acquirente per ottenere il passaggio del giocatore.

Tutto questo fa sì che i procuratori abbiano la convenienza a portare i giocatori a fine contratto senza farli mai rinnovare, perché così, con i giocatori a parametro zero, hanno maggior potere nelle loro indebite “pretese”!
Tutto questo denaro, a parte la specifica commissione percentuale giustamente dovuta per il loro lavoro svolto, viene tolto dall’economia del calcio e non viene più restituita in nessuna forma!
Un’emorragia di proporzioni notevoli che sottrae disponibilità economiche allo sviluppo ed agli investimenti nel calcio, di cui le società ne fanno le spese e i giocatori non è che ne usufruiscono in alcun modo!

Ad oggi cominciano esserci dei giocatori con una certa istruzione personale che, consci delle proprie qualità tecniche e sportive, abbandonano i “procuratori”, contrattando l’ingaggio autonomamente e si appoggiano ai consulenti unicamente per gli aspetti prettamente legali!
Che sia l’inizio di una nuova era?