Dopo la figuraccia rimediata ieri sera contro la Lazio in Coppa Italia, ancora qualcuno ha la faccia tosta di difendere Gattuso.

Io non so se coloro che continuano a tessere le lodi del buon Rino sono amici che cercano di aiutarlo per non fargli perdere appeal nel prossimo mercato degli allenatori, oppure è gente che giudica per simpatia verso questo allenatore, o ancora è gente che non capisce molto di schemi, moduli, ecc. e bada solo alle stupidaggini che spesso vengono riportate qua e là sui giornali.

Proprio non riesco a capire come si possa difendere l'indifendibile, quando è dimostrato che il Milan viene fatto giocare sempre ed unicamente, sin da inizio stagione, alla stessa maniera. Sia che si giochi contro la Juve o che si giochi contro il Dudelange: Tutti a difendere e contropiede e, solo in caso di necessità, attaccare!

Come fa un allenatore, degno di essere chiamato tale, a non saper (o voler) giocare con un modulo d'attacco idoneo a sfruttare le doti da bomber di un Piatek? Non credo che lo scoprirò mai, finché sarà Gattuso a guidare il Milan!

E c'è ancora qualcuno, forse amante dell'anticalcio, che continua a difenderlo. Per la cronaca riporto alcuni commenti di oggi che sembrano volere, ad ogni costo, discolpare o attenuare le inequivocabili colpe dell'allenatore.

Franco Ordine (giornalista) su MilanNews: "Immagino già il tribunale allestito sui social per Gattuso considerato l'unico colpevole. Non è così.".

Stefano De Grandis (giornalista) su Sky Sport: "Gli esperimenti di Gattuso ieri sera sono falliti tutti. Il primo motivo è che Laxalt non è da Milan. In più ieri hanno sbagliato gara Castillejo, Bakayoko che tutti hanno esaltato ma è solo un giocatore fisico che non produce in regia. Poi l'ultimo che boccio è Çalhanoglu, è entrato solo nel finale ma non ricordo una gara in cui è risultato decisivo.".

Sebino Nela (ex terzino) su Radio Monte Carlo Sport: "Ci sono dei limiti nei giocatori, non è solo colpa di Gattuso.".

Peppe Di Stefano (giornalista) su Sky Sport: "Non è un problema tecnico, non è un problema tattico. È forse un problema psicologico e un problema di limiti strutturali dal punto di vista della rosa. C'è un concorso di colpe secondo me: chi ha fatto la squadra, chi ha deciso, chi la allena e chi scende in campo.".

Mettetevelo in testa! Seppure i giocatori della rosa non sono all'altezza, la colpa principale di questa debacle è da attribuire a Gattuso che si è intestardito a fare il difensivista. Del resto lui ha passato una vita calcistica a fare l'interditore (ovvero ad agire principalmente in fase difensiva, di non possesso palla), non essendo certamente una cima con il pallone tra i piedi. Bravo solo a concepire (e neppure tanto) la fase difensiva. Insomma: l'Anticalcio.

Uno dei commenti a mio parere più sensati è stato quello di Daniele Daino (ex difensore del Milan) che, su Radio Monte Carlo Sport, ha chiaramente dichiarato, senza peli sulla lingua: "Preferisco allenatori che fanno calcio, e questo Milan non ha mai giocato un vero e proprio calcio. Gattuso è un allenatore che cura molto la fase difensiva per poi agire in contropiede. Per due mesi il Milan ha avuto la fisicità per fare questo gioco, ma poi non ha avuto altre idee per cambiare nel momento di difficoltà.".

Sposo in pieno tale commento perché a me piace il calcio non l'anticalcio. Per cui, anche se mi rendo conto della decisione difficile da prendere a questo punto della stagione, credo fortemente che, per salvare una seppur minima possibilità di raggiungere il quarto posto, occorra immediatamente sostituire Gattuso con Leonardo per cambiare decisamente il modo di giocare.
Non è colpa dei giocatori che, seppure non sono eccelsi, con un modulo più offensivo certamente renderebbero il doppio.

Attaccare! Attaccare! Attaccare! Se non si vuole restare nello squallore di un anticalcio inammissibile per il Milan.