Ho guardato la partita Napoli vs Atalanta.
Ho ammirato una squadra motivata, cattiva, concentrata, determinata a raggiungere il risultato: l'Atalanta.
Ho visto un gioco brillante, votato all'attacco, votato a raggiungere il risultato. Ho apprezzato il lavoro di un allenatore, Gasperini, veramente all'altezza. Un allenatore con la A maiuscola, veramente capace di insegnare gioco e determinazione a giocatori che, messi sulla carta, non sono certamente cime. Un allenatore che ha umiliato Gattuso, sperando che da tale umiliazione i grandi estimatori del ringhio che non ringhia, comincino a rendersi conto di aver difeso a spada tratta il nulla assoluto.

Adesso che è tutto compromesso, ed oserei dire, finito, adesso che l'Atalanta ci ha raggiunti al quarto posto, con un calendario più favorevole e con una forza nettamente maggiore sotto tutti gli aspetti, la società riuscirà a prendere quei provvedimenti che da anni tutti si attendono?

Sarà difficilissimo risollevarsi, ci vorranno anni ed anni, almeno altri sette o otto dal momento che con il fair play finanziario, non qualificandoci per la Champions League (e, a mio parere, neppure per l'Europa League considerate le squadre, vere squadre, che ci tallonano da vicino in classifica e il risvolto psicologico negativo che avrà la partita di stasera sui giocatori del Milan), non ci consentirà di spendere un solo quattrino e né potremmo fare cassa con la vendita dei brocchi che ci ritroviamo in squadra per colpa di un allenatoruccio di provincia e di una società colpevole di non aver subito capito che il ringhio che non ringhia andava esonerato sin da Natale.

Siamo nuovamente finiti nel baratro, un baratro che non avrà fine senza gente con attributi pronta ad intervenire con fermezza e lucidità.

Esonerare oggi Gattuso, subito dopo la partita di Coppa Italia contro la Lazio, partita che ci vedrà certamente eliminati, senza se e senza ma, non credo sia una cosa sbagliata. Squadra a Leonardo ed ultime cinque partite all'attacco, con determinazione. Chi è in grado di reggersi in piedi e combattere, dentro. Chi non si regge in piedi e non vede l'ora di andare in vacanza, fuori.

Un umiliato non può e non deve rimanere in panchina. Un umiliato deve avere il coraggio di dimettersi prima di fare altro danno.

Solo Leonardo potrebbe traghettare la squadra verso un finale di stagione un po' migliore, sperando di salvare il salvabile.

Via gli umiliati che ci stanno umiliando!