Estate 2018: l’anno in cui Cristiano Ronaldo va alla Juventus, Pastore alla Roma, Ancelotti al Napoli, le milanesi si rinforzano con due calciatori del calibro di Nainggolan e Higuain. Che dire, se la passano bene in Italia no? Questo è quello che viene in mente a chiunque legga certi nomi ed è giusto che sia così, perché vedere il più forte calciatore al mondo nel nostro campionato insieme ad altrettanti grandi giocatori (e chissà che da qui al 17 agosto non ne arrivino altri) ti fa pensare che il calcio italiano stia cambiando e stia andando finalmente nel senso giusto. Niente di più sbagliato. D’accordo, alcuni acquisti mettono in risalto agli occhi di tutto il mondo la Serie A e in particolare alcune squadre ne fanno parte, ma bisogna tenere a mente che il calcio italiano esiste anche al di fuori di queste 20 squadre.

L’acquisto di CR7 farà bene senza ombra di dubbio alla Juventus e anche alle altre big che potranno ingaggiare dei campioni che in Italia mancano da tanto, troppo tempo. Il concetto per cui questo fa del bene a tutto il panorama calcistico del nostro Paese andrebbe spiegato ad un tifoso dell’Avellino, del Bari, del Cesena e chissà quante altre che non ho citato e che ogni anno falliscono per ripartire dai Dilettanti o, scenario ancora più drammatico, cessano di esistere.

Ogni estate si parla tanto delle squadre più blasonate e molto poco delle altre, perché per chi scrive di calcio è più conveniente parlare grandi squadre e anche dei loro più piccoli colpi piuttosto che delle piccole realtà italiane con i loro grandi problemi societari. Da settimane ormai non si parla d’altro che del possibile ritorno in bianconero di Pogba, di Modric che potrebbe sbarcare all’Inter o di che maglia vestirà Milinkovic-Savic la prossima stagione, si da addirittura più spazio ad Antonio Cassano che da due-tre anni ormai ci ripete la solita storiella per poi smentirsi da solo, ma in pochi, veramente pochissimi, spendono più di due parole per raccontare dei numerosi fallimenti che colpiscono realtà come quelle già citate precedentemente.

Qualche anno fa lo stesso destino è spettato alla squadra della mia città, il Varese, che dopo aver perso la Serie B sul campo ha perso anche la Lega Pro fuori dal rettangolo di gioco e poi anche la Serie D, trovandosi costretto a ripartire dal campionato di Eccellenza. L’anno successivo anche i “vicini” del Como hanno dovuto sopportare un fallimento ed è stato retrocesso in Serie D, perdendo così una categoria dopo essere retrocesso sul campo dalla B alla Lega Pro. Quest’anno invece è toccato ad Avellino, Bari e Cesena dire addio alla Serie B ed aspettare insieme ai tifosi, che nella maggior parte dei casi ci rimettono più di tutti, di scoprire quale sarà il loro destino. E l’anno prossimo a chi toccherà?

Quale sia la soluzione per risolvere questo problema non lo so e soprattutto non spetta a me deciderlo, ma (forse) dare più spazio alle brutte pagine del calcio italiano, e non solo a quelle belle, potrebbe rappresentare un passo avanti verso una soluzione. In definitiva, il colpo Ronaldo e gli altri grandi acquisti di questa sessione di calciomercato sono stati molto importanti per il nostro calcio, ma non veniteci a raccontare la favola che tutto sta cambiando verso il meglio perché, fino a quando esisteranno situazioni come Avellino, Bari o Cesena, io non ci crederò.