Missione compiuta. 

Al Milan serviva una vittoria contro il Cagliari per conservare il quarto posto e mantenere il passo delle avversarie. E vittoria è stata. 

E non di misura ma una bella vittoria rotonda e convincente. Il 3a0 sembra addirittura andare stretto ai ragazzi di Mr Gattuso.

Protagonisti, oltre a Gigio Donnarumma, che sembra essersi finalmente ritrovato dopo la telenovela-rinnovo ed un anno difficile, i due acquisti di gennaio Lucas Paqueta' e Krzysztof Piatek.

Il brasiliano con le sue giocate sta dando qualità alla mediana rossonera, dove finora abbondavano i giocatori di sciabola e scarseggiavano quelli di fioretto, mentre il polacco si sta rivelando un cecchino infallibile e con la sua voglia e la sua umiltà ha già conquistato la tifoseria milanista , notoriamente esigente, soprattutto con i giocatori stranieri.

I mesi turbolenti del "caso" Higuain sembrano già un lontano ricordo.

Persino le piccate dichiarazioni del Pipita, rilasciate a Sky UK, in cui diceva che il suo ciclo in Italia si era di fatto chiuso alla Juventus ed in cui affermava di aver passato mesi difficili al Milan, sono passate in sordina.

La piazza, delusa dal comportamento dell'argentino, lo ha scaricato senza tanti rimpianti.

Tuttavia per chi scrive, pur ritenendo in parte condivisibile la scelta della dirigenza di non trattenere controvoglia un giocatore scontento ed apprezzando gli sforzi profusi per trovare un valido sostituto, la "fuga" di Higuain rimane una ferita aperta.

Per una società che mira finalmente dopo tante delusioni a tornare ai vertici del calcio italiano ed europeo un top player che dopo solo sei mesi vuole già fortemente andarsene non è certo una cosa positiva.

Ora qualcuno dirà che Higuain non è un vero top player. Suvvia non facciamo come la volpe con l'uva di una famosa favola. Se non è un top player uno che ha giocato titolare nel Real Madrid e nella Nazionale Argentina, che ha polverizzato il record di gol in Serie A, record che risaliva ad Angelillo, ovvero ad un altro calcio, che è stato l'acquisto più costoso del calcio italiano prima di "Sua Maestà" Cristiano Ronaldo, allora chi è un top player?

Piuttosto bisogna cercare di capire cosa non ha funzionato nel rapporto fra il Pipita ed i rossoneri.

I più hanno scaricato le colpe sul giocatore accusandolo di non essere un leader e di essere un mercenario che ha accettato l'offerta del Milan solo perché pressato dalla Juventus a cercarsi un'altra squadra in tempi brevi e perché l'ingaggio offertogli era superiore a quello propostogli dal Chelsea.

Può darsi che ciò in parte sia vero, come può darsi che Gonzalo non abbia digerito la separazione dalla Juventus ed abbia visto questo Milan come una sorta di ridimensionamento, di passo indietro nella sua carriera.

Però è anche probabile che gli sia stata prospettata una realtà meno work in progress ed una squadra da subito in grado di lottare per le primissime posizioni e di disputare una Europa League da protagonista e non da comparsa, magari anche attraverso un mercato invernale di alto profilo.

Non sono neanche da escludere che il gioco praticato da Gattuso, basato dell'equilibrio difensivo e sugli esterni a piede invertito che tendono ad accentrarsi, con un certo sacrificio della punta, che non riceve molti palloni puliti, gli fosse davvero poco congeniale.

Adios Pipita... con qualche rimpianto e con la speranza che d'ora in avanti i top player tornino a voler venire al Milan ed una volta arrivati non se ne vogliano più andare.