Dopo la vittoria contro lo Zenit in champions con relativo passaggio del turno, la Juve torna finalmente a vincere anche in campionato e lo fa contro un’ottima fiorentina che impone in suo gioco a viso aperto anche all’Alleanz Stadium (complimenti a mister Italiano per questo inizio di stagione).
La Juve riesce a vincere ancora una volta di corto muso grazie ad un’invenzione del solito Cuadrado, che entrato nella ripresa, mette in mezzo un paio di cross velenosissimi, prima di infilare Terraciano sul proprio palo al 92 esimo.
Al di là del risultato, si salva solo l’atteggiamento difensivo della squadra che non rischia mai nulla, rimanendo sempre troppo all’interno della propria metà campo, senza offrire mai un’azione offensiva degna di nota. I primi tiri in porta arrivano infatti nell’ultimo quarto d’ora di gioco e solo dopo essere rimasti in superiorità numerica per l’espulsione di Milenkovic (nell’occasione da registrare l’ennesimo scatto fulminante di Chiesa). Vince ma non convince dunque la Juve, e di questo passo è chiaro che la scalata verso la zona champions rimane una chimera. Si potrebbero annoverare diversi problemi nell’analisi del periodo che sta attraversando la squadra bianconera, ma al mio parere il problema principale ricade nell’adozione di un modulo troppo difensivo e nella mancanza di un undici titolare. 

Da inizio anno ritengo che con Chiesa e Dybala in forma e a disposizione, l’unico modulo da adottare sia il 4-2-3-1 modulo già adottato da Allegri in passato con molta fortuna e che altro non è poi che la versione offensiva dell’attuale 4-4-2, in cui viene spostato il baricentro della squadra su una zona più alta, valorizzando oltretutto l’enorme potenziale offensivo della rosa, che vanta al suo interno ali offensive quali: Chiesa, Cuadrado, Kulusevski e Bernardeschi. Non è un caso infatti se al di là dell’espulsione la partita sia cambiata proprio con l’ingresso del colombiano e il conseguente spostamento di Chiesa sulla fascia sinistra, con licenza di accentrarsi e tirare a rete. Due ali pure a servizio dell’attacco bianconero, utili a sgravare un po’ i compiti del centrocampo (reparto debole da due anni a questa parte) e a concedere maggior inventiva allo stesso Dybala, libero di penetrare da solo centralmente o di allargare il gioco indipendentemente sia a destra che a sinistra. Anche lo stesso Kulusevski gioverebbe di una posizione a lui più congeniale e continua, posizionandolo alto sulla fascia destra, partendo magari dalla panchina. E qui mi ricollego al secondo tema forse ancora più importante del primo, ovvero l’esigenza di individuare un 11 tipo da schierare con continuità. Tutti i grandi club che hanno vinto qualcosa hanno sempre avuto una formazione tipo che tutti ricordiamo a memoria, come il Milan di Ancelotti, il Barcellona di Guardiola, il primo Real di Zidane, il liverpool di Kloop, ecc… anche la Juve di Allegri in entrambi gli anni in cui è arrivata in finale di Champions ha sempre avuto un 11 titolare, al netto delle altalenanti fasi di turn over. 
In questo inizio di campionato invece il mister toscano pur mantenendo quasi sempre lo stesso modulo ha cambiato continuamente gli interpreti, non permettendo a quest’ultimi di assimilazione determinati meccanismi  che fanno di una rosa una squadra. Per di più pur optando per un modulo che prevede lo schieramento di due ali, ha spesso messo almeno un una fascia una mezzala come Rabiot o Mckennie, apportando si un miglioramento in fase difensiva, ma causando un asimmetria a centrocampo, a cui va attribuita gran parte degli attuali equivoci tattici di cui è vittima la squadra bianconera. 
Anche la continua crescita di De Ligt nelle ultime partite e l’affinità trovata nella coppia centrale di centrocampo tra Locatelli e Mckennie, suggerisce di continuare ad insistere su determinati calciatori, e riproponendo il 4-2-3-1 analizzato sopra, schiererei la seguente formazione tipo:
Sczesny, Danilo, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro,  Locatelli, McKennie, Cuadrado, Dybala, Chiesa, Morata
Con Kean, Kulusevski e Bernardeschi, validissime alternative pronte ad entrare nella ripresa.

Forza Mister. Fino alla fine