Errare humanum est perseverare autem diabolicum. Evidentemente il noto proverbio latino è poco conosciuto dalle parti della Continassa. Dopo aver infatti “svenduto” Romero la scorsa stagione, si ripetono quest’anno con la cessione di Demiral a favore della stessa Atalanta, che nel frattempo riesce a vendere il difensore argentino al Tottenham con una plusvalenza di oltre 35 milioni di euro dopo una sola stagione.

È chiaro che aldilà della rivalutazione avuta dal giocatore, dopo l’ottima stagione passata agli ordini di Gasperini, il vero errore è stato commesso nella valutazione iniziale fatta dalla Juve, ovvero 20 milioni tra prestito biennale e riscatto, dopo averlo prelevato dal Genoa due stagioni prima e con grande lungimiranza per 25 milioni.

È chiaro a tutti come il calciomercato post-covid abbia completamente cambiato dinamiche e strategie dei diversi club e appare evidente come oggi sia necessario vendere prima di poter acquistare. Sotto questa logica non è sicuramente criticabile l’operato di Cherubini, che sacrifica una quarta scelta in difesa a favore di una prima scelta a centrocampo (Locatelli). Ciò che invece appare incomprensibile è l’operazione finanziaria che sta dietro al passaggio del difensore turco. Come nel caso di Romero infatti, anche Demiral viene girato in prestito oneroso (nemmeno così caro) con diritto di riscatto. Un’operazione totalmente a favore dell’Atalanta, che non rischia praticamente nulla, ma se gli va bene può trovare tra le sue fila un difensore di altissimo livello. Il tutto dopo aver incassato 55 milioni dal Tottenham e quindi nell’assoluta possibilità di pagare Demiral tutto e subito. Anche sulla valutazione finale oltretutto sembra riuscire a tirare giù il miglior prezzo, valutandolo appena 25 milioni contro i 30 di partenza della Juventus. Così mentre Carnevali non scende di un milione sulla valutazione di Locatelli, la Juve si ritrova inspiegabilmente parte debole nella trattativa con la Dea.

Da tifoso fa male vedere la potenziale coppia difensiva del futuro (Demiral, Romero) regalata dalle parti di Bergamo. I due potevano completarsi a vicenda per caratteristiche: marcatura e grinta a favore del primo, anticipo e uscita palla al piede per il secondo. In particolar modo la perdita dell’argentino ha il sapore dei grandi rimpianti come può esserlo stato Roberto Carlos per l’Inter o Henry per la stessa Juventus.

Questo è il mercato dell’estate 2021, in cui aldilà delle difficoltà finanziarie bisognerebbe ricordare solo una cosa: Errare è umano, ma perseverare è diabolico