Da quella folle intuizione parte la cavalcata che trascina la Juve ad una clamorosa rimonta e al 5° scudetto consecutivo. Guardando la rosa a disposizione oggi di Allegri, ed isolando per un attimo Ronaldo dallo scacchiere tattico (in attesa di nuovi sviluppi e ufficialità), sembra che il Conte Max possa rivivere volentieri un amarcord tattico a lui tanto caro. Chiesa e Kulusevski hanno infatti dato sempre il meglio di loro nella metà campo avversaria, piuttosto che da tornanti nel 4-4-2 liquido di Pirlo mai concretizzatosi. Così appare immediato immaginarli nella linea trequarti di un 4-2-3-1 pronti a lanciarsi sulle intuizioni verticali della Joya, che messo lì dietro a una prima punta come Morata, può dare il meglio di se con i suoi assist, liberando oltretutto il tiro a giro o andando a chiudere l'azione, proprio come piace ad Allegri. A quel punto dando per scontato l'unico vero acquisto di quest'anno, ovvero Locatelli, potrebbe contare su un centrocampo anche più solido e con dei lanci da 60 metri che non si sono mai visti quest'anno. Affiancandogli magari Mckennie, per garantire corsa nei recuperi ed inserimenti nei contropiedi, un po' in stile Khedira nel centrocampo a due del 2017. Quanto alla difesa appare già abbastanza consolidata, così com'è, sperando nel rinnovo del sempre eterno Chiellini e in un mancato addio di Demiral (non vorrei rivivere una beffa in pieno stile Romero), oltre al rientro di Pellegrini nel ruolo di vice Alex Sandro, vero punto debole della rosa appena descritta.

Schieramento (4-2-3-1): Szczesny, Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro, Locatelli, Mckennie, Kulusevsky, Dybala, Chiesa, Morata