Un infortunio che sembrava essere grave, poi rivelatosi gravissimo, tanto da fargli posticipare il rientro alle gare di ben nove mesi, con ancora tante scorie da sopportare. Ad aprile è tornato in pista, in quel di Portimao, dove ovviamente il risultato finale è passato in secondo piano, lasciando soprattutto spazio alle forti emozioni provate al rientro ai box, un misto di stanchezza, dolore e felicità per essere tornato a fare quello che più ama. Poi qualche momento difficile, forse frustrante, perché i tre zeri di fila sono un colpo basso per ogni pilota, a maggior ragione per chi è costretto a giocarsi posizioni tutt'altro che solite.
È la volta del Sachsenring, la "sua" pista, ancora più amica rispetto al passato poiché viene incontro alle sue problematiche fisiche. Ieri ci è sembrato di rivedere il solito Marquez, quel pilota istintivo e affamato di vittorie, tornato a dominare come in passato sul circuito sassone, risalendo sul gradino più alto dopo quasi due anni, un'infinità per lui. Forse sarà stato uno sprazzo di luce isolato in questa sua particolare stagione, tutto dipenderà da come la situazione fisica si andrà ad evolvere, ma, senz'altro, è un'iniezione di fiducia che gli ridà serenità e consapevolezza, quello che negli ultimi mesi è venuto un po' a mancare.