Aleix Espargaro è presente nella griglia della classe regina per la tredicesima stagione, definendolo come uno dei piloti più esperti del paddock.
Negli anni che hanno preceduto l'arrivo nella massima categoria il suo score non è stato così degno di nota, registrando il primo podio nel 2011, anno in cui è risceso in Moto2 per un solo campionato prima di tornare in MotoGP, in cui aveva già debuttato nel 2009 con Ducati.
Dal 2012 al 2014 ha corso tra ART e Yamaha Forward, con la quale spicca un sorprendente 2° posto.

L'anno successivo si è legato a Suzuki, al ritorno sulle due ruote: si è trattato di due stagioni positive per il marchio di Hamamatsu, portato a brillare soprattutto dalla giovane stella Vinales, con Espargaro meno efficace di lui.
Accettata la proposta di Aprilia, lo spagnolo si è trovato a disputare diversi campionati opachi nei quali non vi è stata una crescita evidente.
La svolta arriva nell'inverno 2020, al termine di un'altra stagione difficile: grazie all'arrivo di Massimo Rivola come Team Manager e alcuni cambiamenti portati da questa scelta, la strada intrapresa a Noale si rivelerà redditizia nel successivo campionato, con un miglioramento in termini di prestazioni da parte di Espargaro, divenuto nel frattempo il punto di riferimento. La conferma della bontà del progetto attuato la si trova nei risultati, con il primo podio nella classe regina raggiunto a Silverstone.
La costanza è il piatto forte dell'ex Suzuki, 8° nella classifica finale dello scorso campionato.
Aprilia si è affacciata all'attuale stagione con la volontà di salire ulteriormente di grado, in modo da impensierire sempre più spesso chi si trova in alto.
Giungiamo così al week-end di Termas de Rio Hondo, luogo in cui il marchio di proprietà Piaggio è stato l'assoluto protagonista: al sabato è giunta la pole position, a distanza di 21 anni dall'ultima, poi, grazie ad una gara stupenda, A.Espargaro è riuscito ad imporsi, registrando il primo successo personale.

Aprilia ed Espargaro come una coppia hanno vissuto le intemperie senza disunirsi, meritandosi di raccogliere i frutti.