Ogni tanto leggo o sento qualche commentatore sportivo strombazzare che è arrivata da un top-club europeo un’offerta faraonica per Koulibaly così che il Napoli, coi 100 – 120 milioni del ricavato, può finalmente costruire la squadra da scudetto.

Rimango basito. O sono dei folli o, più probabilmente, dei tifosi anti-Napoli.
Non si costruisce da zero una squadra da scudetto con 120 milioni, perché senza il fuoriclasse senegalese significherebbe ripartire da zero, almeno per quel che riguarda il reparto arretrato. Anzi, penso proprio che quando lui non c’è la difesa del Napoli sia tra le peggiori del campionato, come dimostrano gli affanni inenarrabili dei suoi compagni le volte che ha scontato turni di squalifica.

Non si costruisce una squadra da scudetto vendendo un top player per sostituirlo con tre giocatori che insieme non fanno un top player. E’ stato così con la cessione di Higuain, errore strategico madornale tanto più perché passato alla diretta concorrente, dal cui ricavato fra tanti rivoli più o meno sprecati si salva Milik, un centravanti che deve ancora esprimere tutto il suo potenziale.

Non si costruisce una squadra da scudetto rinunciando a una delle poche certezze di cui si dispone, perciò Ancelotti ha posto giustamente il veto e mi auguro che venga rispettato. E’ una certezza che non viene solo dalle qualità tecniche e atletiche del giocatore, ma da un suo legame con la città e con la gente che sa di altri tempi, come già accaduto per Hamsik e Mertens. Meriterebbe a mio avviso la fascia di capitano. Che bel segnale sarebbe anche in chiave di anti-razzismo.

Il tecnico di Reggiolo terrebbe volentieri anche Allan, che però appariva già in gennaio molto ingolosito dalle proposte mirabolanti da Parigi. Speriamo che il PSG cambi idea e si scelga un altro. Il sostituto ideale di Allan è Barella, per il quale ADL metterebbe sulla bilancia gran parte del ricavato, un giocatore che per certi aspetti si fa anche preferire ad Allan, come la visione di gioco e il tiro, senza tuttavia l’esperienza e la “cattiveria” del brasiliano. Cosa fantastica sarebbe averli entrambi, in un centrocampo con Barella Allan Ruiz e Zielinski. Ma sembra che il ragazzo non voglia venire a Napoli per non scontentare gli ultra del Cagliari, duramente inimicati con quelli del Napoli. Un odio che nasce dagli insulti beceri di pochi cretini, da una parte e dall’altra, che naturalmente gli stramaledetti social amplificano fino a far diventare macigni. Della serie la mamma dei fessi è sempre incinta. Mi auguro che il ragazzo se ne renda conto e ci ripensi.

Ma l’elemento assolutamente da acquistare, se 4-4-2 dovrà essere, è una grande seconda punta da affiancare a Milik. Un giocatore che abbia classe e fisicità, perché il calcio degli ultimi anni ha preso una deriva fisico-atletica che con gli attaccanti categoria metro e sessanta non si va lontano. E’ vero che ci sono le eccezioni, come Messi Coutinho Aguero etc., ma si tratta di giocatori che abbinano alla tecnica una tale velocità da trasformare il loro gap fisico in un vantaggio, diventando imprendibili, e hanno un tiro potente. Purtroppo non è il caso dei piccoletti del Napoli; forse il Mertens di 2 anni fa si avvicinava a questo modello.

Poi naturalmente è necessario arricchire la rosa con giocatori di qualità. Non è ammissibile che appena ci sono due indisponibili si entri in piena emergenza, con elementi fuori ruolo e impossibilità di far riposare i giocatori dei turni infrasettimanali: in difesa dove, aspettando il miglior Ghoulam, Albiol sente il peso degli anni e dà poche garanzie di tenuta, Maksimovic se la fa sotto mettendo a dura prova le coronarie dei tifosi, Hysaj non ha mai compiuto un salto di qualità in 4 anni; a centrocampo dove la linea Callejon Allan (o Barella) Ruiz e Zielinski ha bisogno di comprimari all’altezza.

Coraggio Aurelio. Non occorre svenarsi.

20-4-2019                                                                                                                 Timeodanaos