Tra i capitani leggendari della storia calcistica della Roma vi sono Agostino Di Bartolomei, Bruno Conti, Francesco Totti, Daniele De Rossi e Giuseppe Giannini.

Quest'ultimo nasce nella città eterna il 20 Agosto del 1964. Il suo percorso calcistico inizia in parrocchia e successivamente continua nelle giovanili dell'ALMAS, squadra calcistica romana. Qui viene scoperto da un campione d'Italia del 1942, il calciatore ed allenatore albanese, Naim Krieziu, Il 1980 rappresenta l'inizio del lungo viaggio con la Roma, che dura per ben 16 anni. Nella stagione 1982-83, quella del secondo scudetto giallorosso, Giannini non ha nessuna presenza in campionato. "Domani non gioco, mi fa male il ginocchio. Tocca a te. Farai gol", sono le parole che il celebre attaccante giallorosso Paulo Roberto Falcao gli rivolge. Giannini, il giorno dopo, a 20 anni, segna il suo primo gol, in Serie A, a Torino, in trasferta, contro la Juventus. Il suo soprannome diventa "Il Principe", per la maniera elegante di giocare sempre a testa alta e gli viene dato da Odoacre Chierico, ex giocatore ed attuale allenatore. Con la squadra giallorossa, di cui diventa capitano, realizza 49 reti in 318 gare disputate. Il suo mentore calcistico è l'indimenticabile allenatore svedese Niels Liedholm, che disse di lui: "Solo Rivera era più svelto di lui nell'imparare". Nella stagione 1986-87, con 11 reti, diventa il terzo marcatore del campionato italiano. Giannini è molto richiesto dalle altre squadre, lo vogliono l'Inter, il Milan, la Sampdoria e la Juventus. Ma lui è romano e romanista fino al midollo e decide di rimanere nella sua Roma.

Nel 1996, a causa di alcuni dissidi con la Presidenza targata Franco Sensi, si allontana dalla capitale e va a giocare in Austria allo Sturm Graz. Le ultime esperienze da giocatore per Giannini sono in Italia nel Napoli e nel Lecce.

Inizia ad indossare la maglia della Nazionale azzurra Under 21 nel 1984 e conquista una medaglia d'argento agli Europei del 1986. Successivamente, dal 1986 al 1991 milita nella Nazionale maggiore, con cui conquista una medaglia di bronzo nell'indimenticabile Mondiale italiano del 1990 e realizza 6 gol in 49 presenze.

Dotato di un notevole carisma, Giannini rappresenta un grande leader per i propri compagni. Inoltre è dotato di una ottima visione di gioco, di una classe cristallina e di una tecnica fuori dal comune.

Nel 2004 il "Principe" intraprende la carriera di allenatore con il Foggia e successivamente ha molteplici esperienze da tecnico con la Sambenedettese, l'Argeș Pitești, la Massese, il Gallipoli, il Verona, il  Grosseto, il Libano ed il Racing Fondi. Nel 2017 viene ingaggiato dal Latina, come responsabile del settore giovanile.

Nel Marzo del 2014 Giannini viene inserito nella Hall of Fame della Roma e durante la cerimonia commemorativa dichiara:" L'ingresso nella Hall of Fame è un riconoscimento che mi lusinga e che accetto con grande entusiasmo. Sono davvero orgoglioso. Desidero ringraziare chi mi ha votato e considerato, questa è una delle cose più belle che mi siano successe. Con la Roma ho vissuto sempre tutto a cento all'ora. I momenti belli e quelli meno positivi, il gol al Foggia come il rigore sbagliato nel derby: momenti attraversati innanzitutto da tifoso, non soltanto da calciatore. Per me la Roma è sempre stata più una questione di cuore che di professione".

Chi lo ha descritto in maniera perfetta è stato il capitano giallorosso per eccellenza Francesco Totti: "Il Principe è stato il mio idolo, il mio modello quando ero piccolo. Ho sempre seguito le sue orme pur avendo due ruoli differenti. Lo identificavo come capitano, come tutto. L'ho conosciuto, ci ho giocato insieme, ci ho dormito insieme nella stessa stanza. Mi ha insegnato tanto".