La società del Genoa, la più antica d'Italia, nata il 7 Settembre del 1893, ha avuto nel corso della sua lunghissima storia un tifoso speciale come lo straordinario cantautore Fabrizio De Andrè

Il celebre cantautore nacque il 18 Febbraio del 1940 a Genova e anche quando visse in Sardegna restò legatissimo alla sua amata città. Fabrizio aveva un grande amore non solo per la città di Genova ma anche per il Genoa e questo lo si evinceva anche da alcuni suoi testi ricchi di poesia e di bellezza. Nel testo"Hotel Supramonte", la storia dei quattro mesi di prigionia in Sardegna nel 1979 con la sua compagna Dori Ghezzi, il suo unico rapporto con il mondo esterno divenne quello che ebbe con i suoi rapitori attraverso i risultati del Genoa. Nella canzone "Giugno 73", trasparirono tracce profonde del suo rapporto con la squadra genoana. Fabrizio stava lasciando Genova dopo il primo matrimonio e il Genoa stava tornando in serie A in quell'anno e in quel mese. Il cantautore rispondeva in maniera ironica al suo amico sampdoriano Paolo Villaggio che "se sei di Genova tifi il Genoa".

Ma come nacque la passione genoana per De Andrè? A distanza di anni attraverso le pagine di un suo diario personale si è scoperto che quando andò allo stadio da piccolo con il padre per vedere la gara Genoa-Torino, con i suoi parenti tifosi della squadra torinese, scoprì di essere il primo tifoso genoano. "Mi ricordo che quasi subito, forse per una sorta di antagonismo precoce, mi scoprii genoano contro mio padre e mio fratello", furono le parole di Faber a riguardo.  Per lui il tifo era qualcosa di molto importante: "è il bisogno di schierarsi in un partito, simbolizzato magari da un colore ma che si pretende essere sostenuto da una tradizione o da una cultura diversa da quella degli altri: il tifo nasce da un bisogno forse infantile di identificarsi in un gruppo che ha come obiettivo la lotta per la vittoria contro altri gruppi". De Andrè era appassionato di calcio e sognava una squadra molto forte per il suo Genoa come trascriveva nel suo diario: "Braglia, Signorini libero, davanti a lui Torrente, Collovati e Pereira, poi il duo Ruotolo e Puxeddu, quindi Eranio e Ruben Paz, in avanti Aguilera e Fontolan". 

"Al Genoa scriverei una canzone d'amore, ma sono troppo coinvolto", la dedica speciale di Faber che esprimeva un profondo affetto ed un legame indissolubile con il suo Genoa.