E' la prima volta che esprimo un pensiero tra le squadre italiane di Champions.
Parto dal fatto che l'Atalanta non è da Champions e lo abbiamo visto con queste 10 reti subite in tre partite, cosa che la relega all'ultimo posto del suo giorno.
Quanti avrebbero scommesso sugli orobici in questo girone d'andata? Tanti credo, visto che Shakthar e Dinamo Zagabria sono sulla carta molto inferiori all'Atalanta, eppure una l'ha beffata all'ultimo portandosi via un punto, l'altra gliene ha rifilati 4.
Del City non ne parliamo, visto che era scontato che avrebbe fatto quella specie di gara, e sappiamo che serve una grande squadra per battagliare ad armi pari con gli inglesi.

Passiamo alla Juventus, che attacca per 70 minuti con un Lokomotiv Mosca che una volta trovato il vantaggio si barrica tutto in difesa, questo non fa altro che mettere in difficoltà la Juventus fino all'ottantesimo, quando si sveglia un certo Paulo Dybala, che fino a quel momento aveva fatto davvero poco e niente e la stanchezza della Lokomotiv che spompata dal tantissimo pressing alla fine ha ceduto.
La Juventus vince di strapotere alla fine, dal colpo di genio dell'argentino, che ha segnato ieri, ma che in compenso è ancora un oggetto misterioso in questa Juve, deve andare, poi resta, poi segna, poi non si sa se resterà oppure no, con un contratto pronto per essere firmato.

Passiamo al Napoli, che a Salisburgo strappa i tre punti, ma con sofferenza e forza di reazione che si accomunano al minuto 72, quando dopo aver appena subito il gol del 2-2, riparte veloce dalla metà campo e si riversa in quella degli austriaci e in poco più di un minuto la rimette a suo favore, stavolta in modo definitivo.

Ora passiamo all'Inter, già la squadra rivale della Juventus in campionato e bla, bla, bla, che vince 2-0 contro il Borussia Dortmund, ok, ma forse chi legge il risultato da per scontato che l'Inter abbia fatto la partita, mentre non è così. L'Inter ieri sera ha dimostrato di essere superiore in certi tratti al Borussia, si è portata in vantaggio, e fino a lì tutto era dalla sua parte, ma cosa è cambiato dal vantaggio fino al 2-0 definitivo? Che la squadra di Antonio Conte si è abbassata tutta dietro la linea di metà campo e giocava di ripartenza, questa non è la prima volta che lo fa, visto che anche con Slavia e Barcellona lo aveva fatto.
Ma perché l'Inter si abbassa dietro la linea difensiva con il vantaggio? In Italia si chiama 'Catenaccio', già adesso si chiama in altro modo, ma fino agli anni '90 si chiamava così.
Il 'Catenaccio' è la squadra che si chiude in difesa dopo un gol o per non subire reti, ma se prima non ripartiva, adesso gioca dietro e lancia l'attaccante veloce, che in questo caso era Lautaro Martìnez.

Detto questo l'Inter vista ieri sera, oppure la partita vista ieri sera, sembrava lo specchio di Juventus-Lokomotiv del giorno prima, dove l'Inter come la Lokomotiv dopo essersi portata in vantaggio aveva abbassato tutto il baricentro sotto la metà campo, e il Borussia come la Juventus aveva tentato di scardinare quel blocco di otto difensori - portiere escluso - negli ultimi 30 metri, non riuscendo alla fine e subendo la seconda rete per essersi sbilanciata tutta in avanti da un contropiede di Candreva che batte l'incolpevole portiere del Borussia Dortmund.

La mia domanda è tutta in questo trittico: ma l'Inter perchè si abbassa quando è in vantaggio? Forse ha paura di subire gol e non riuscire a ribaltare? Oppure Conte sta seguendo il metodo Max Allegri? 
Domande che rivolgo ai tifosi nerazzurri che sono più al corrente di tutti e sopratutto di me che da tifoso del Rosenborg seguo le squadre italiane solo in Champions.
Ho notato che sì l'Inter ha un ottimo potenziale, ma che forse non lo percepisce fino in fondo, quindi segna e gioca di ripartenza, non una cosa da squadra di grande livello. Ma come letto in molti articoli, molti tifosi nerazzurri non reputano l'Inter né da scudetto né da Champions, ma da zona Champions in campionato - quindi da un possibile primo posto al quarto - e in Champions da "Dove arriviamo, arriviamo", quindi in poche parole "Se riesce a superare il girone ben venga, se non lo supera va bene lo stesso".
Quindi questo essere dentro-fuori non interessa, quello che conta è che la squadra faccia meglio dello scorso anno, quindi rientrare tra le prime tre in campionato, forse un secondo posto, magari un primo, ma senza dirlo ad alta voce, altrimenti poi dovessero perderlo, gli juventini in primis e i cugini del Milan li irriderebbero per il resto dell'estate.

Io credo che l'Inter vista ieri fino al vantaggio è un ottima squadra, certo non eccelsa, non uno squadrone se lo accostiamo alle grandi di questo torneo, ma un gradino sotto le prime sette-otto di questa competizione, che non sono altro che: Real Madrid, Barcellona, Juventus, PSG, Manchester City, Liverpool, Bayern Monaco, Atletico Madrid e al pari di Tottenham, Napoli, Borussia Dortmund e Chelsea.

Non mi convince l'abbassamento del baricentro e a mio avviso è un punto di debolezza che questa Inter da agli occhi di tutti, quella di non saper prendere le redini di gioco e comandare in campo, visto che con il vantaggio la partita di una squadra come l'Inter in casa, davanti al pubblico amico è e dovrebbe essere più tranquillo, anzi porterebbe ad attaccare subito l'avversario tentando il 2-0, mentre si abbassa e da come l'impressione di essere timorosa, lasciando avanti il solo Lautaro, ma resta sempre con quei sette giocatori dietro la linea di metà campo.

Cambierei una cosa a questa Inter, forse l'essere più convinta dei propri mezzi, visto che può permetterselo e può fare davvero la differenza, comandando in campo in lungo e largo, cosa che anche ieri non si fosse abbassata avrebbe fatto tranquillamente contro un Borussia che non faceva paura per niente.