Il mercato invernale del Milan sembrava dovesse partire col piede giusto.

Il ritorno di Ibra, l'ultimo vero campione dell'epoca berlusconiana la cui partenza è tuttora una ferita aperta nel cuore di molti milanisti, pareva cosa fatta.

Tutta la stampa sportiva italiana, inglese e spagnola parlava di un Milan nettamente in vantaggio per portare finalmente in Italia Cesc Fabregas.

Il Corriere dello Sport ed alcuni siti sostenevano che il Milan avesse in pugno Diego Godin.

I principali quotidiani sportivi italiani parlavano con insistenza di un ritorno di fiamma per Sergej Milinkovic-Savic ed alcuni insider consideravano la chiusura imminente.

Voci insistenti provenienti dall'Inghilterra parlavano di un Alvaro Morata che addirittura si sarebbe offerto ai rossoneri, a prescindere da un eventuale scambio con Higuain.

Invece è stato solo... molto rumore per nulla.

Ibra ha accettato il sostanzioso rinnovo contrattuale proposto dai Galaxy, Fabregas sta per firmare con il Monaco, Kezman, agente del "Sergente" ha appena rilasciato un'intervista in cui dice che il suo assistito al 100% rimarrà alla Lazio fino a fine stagione, Godin è ad un passo dall'Inter e Morata tratta col Siviglia.

Persino Luis Muriel, giocatore di medio livello, nonostante si parlasse con insistenza di un interesse del Milan si è poi accasato alla Fiorentina.

Ora stanno iniziando a spuntare i reali obbiettivi del Milan: Sensi e Kean.

Alcuni parlano di un cambiamento di strategia dovuto al braccio di ferro con l'Uefa, al non voler provocare ulteriormente l'organismo europeo con nomi altisonanti e costosi, se non come cartellino come ingaggio. Peccato però che il Sassuolo per Sensi chieda 25 milioni e che Kean sia di scuderia Raiola e che sia considerato dal procuratore italo-olandese e dalla Juve stessa uno dei talenti emergenti del calcio europeo, quindi difficilmente andrà via per un tozzo di pane.

Altri parlano,invece, di un Gazidis che sarebbe propenso a ripercorrere al Milan il modello dell'Arsenal dei primi anni 2000, ovvero profili giovani e futuribili eventualmente da rivendere a caro prezzo dopo alcuni anni.

Io credo che le cose stiano diversamente.

A mio avviso al Milan ci sono due anime. Una più internazionale con Gordon Singer Gazidis e Leonardo ed un'altra più italiana italianofila e legata alla galassia berlusconiana con Scaroni e Maldini. 

E credo che alla fine abbia prevalso la corrente più legata al Made in Italy.

Il mancato esonero di Gattuso ne è una ulteriore conferma.

E secondo me non è un caso che le strategie di mercato  siano cambiate dopo un incontro a Londra fra Silvio Berlusconi e Gordon Singer.

E ciò per il Milan è un male perché italianità ultimamente non fa certo rima con qualità ed il Milan deve prendere come modello se non la Juve quantomeno Napoli e Inter non certo il Sassuolo, con tutto il rispetto per la bella realtà emiliana.