La Juventus di Allegri è come un ragazzo che non riesce ad andare via di casa.
I bianconeri 'bamboccioni' stentano a trovare la quadra e perdono ulteriormente il contatto con la vetta della classifica.
A Venezia, si mette subito male con l'ennesimo infortunio di Dybala che fa riflettere la dirigenza sulla questione rinnovo. La partita prosegue, Morata porta i suoi in vantaggio, Cuadrado spreca e il Venezia trova il pareggio con Aramu.
La seconda frazione di gioco diventa poi la dimostrazione della pochezza della rosa bianconera, poco competitiva, poco amalgamata e poco 'allegra'. Tutti tentano il dribbling e poi alzano la testa per guardare i compagni, anzichè fare il contrario e portare a casa un risultato, con tutto il rispetto del Venezia, alla portata della Juventus. Per uno strano scherzo del destino, la Vecchia Signora attende il moto delle palline del sorteggio di Nyon da prima classificata nel girone e si augura di fare meglio delle ultime due edizioni della Champions League.

Al di là degli errori, dei limiti tecnici e della sfortuna - chiedere a Dybala - l'impressione è quella che le prime quattro della Serie A siano superiori a questa Juve, incapace di fare il grande passo.
Il tempo stabilirà se questa mancanza sia dovuta alla qualità apparsa inferiore rispetto a Milan, Napoli, Atalanta e Inter, oppure all'incapacità  del tecnico nel trovare la 'ricetta' giusta per risalire la china.