L'8 Aprile del 1955 nasce a Roma Agostino Di Bartolomei.

Il giocatore inizia le giovanili nella Roma dove fa l'esordio in prima squadra nel 1972. Dopo tre stagioni con la maglia giallorossa passa al Lanerossi Vicenza dove resta una sola stagione prima di tornare nella formazione capitolina dove resta per dodici lunghi anni. Dopo la lunga esperienza con la Roma con cui conquista uno straordinario scudetto con Niels Liedholm, milita per tre anni nel Milan prima delle ultime esperienze calcistiche con il Cesena e la Salernitana. Di Bartolomei, centrocampista di ruolo davanti alla difesa, ha una straordinaria visione di gioco, un tiro molto forte ed una perfetta esecuzione sui calci piazzati come le punizioni e i rigori. Di Bartolomei è un leader silenzioso e molto carismatico. Il suo carattere è schivo e riservato, lontanissimo dai canoni dei comportamenti delle star del mondo sportivo. I soprannomi che gli vengono attribuiti nel corso della sua carriera sono "Ago" e "Diba".

Il 30 Maggio del 1994 arriva la tragica notizia per il mondo sportivo, Agostino viene trovato morto suicida a San Marco, una frazione di Castellabate, nella provincia di Salerno, dove viveva. Sono le otto del mattino, Agostino scende di sotto in silenzio per non svegliare la moglie Marisa, estrae una delle sue due pistole e si spara un colpo al petto con una Smith & Wesson calibro 38. Inizialmente si pensa che Agostino avesse fatto investimenti sbagliati ma nel tempo venne scoperto un biglietto dove aveva scritto "mi sento chiuso come in un buco", molto probabilmente riferendosi al mondo calcistico. Per Di Bartolomei la Roma rappresentava tutto tanto che affermerà "Esistono i tifosi di calcio, e poi esistono i tifosi della Roma.". 

A  distanza di 24 anni la morte di Agostino rappresenta una ferita profonda per il mondo del calcio, ma nei cuori e nelle menti dei tifosi della Roma e degli amanti del calcio la sua figura resta eterna.