Buongiorno cari lettori, ecco a voi la prima “Cronaca post partita”. 

Questa vorrebbe essere una semplice riflessione a freddo, freddissimo, a risultato ormai acquisito (così non si rischia di sbagliare!) ma con i fischi che rimbombano ancora nelle orecchie, in caso di risultato negativo, o con gli applausi che accompagnano durante la settimana, in caso di risultato positivo.

È facile commentare dopo il triplice fischio, stilare pagelle, commentare l’operato altrui stando accomodati sul divano di casa, ma è quello che facciamo tutti: si sa che siamo un paese di allenatori, ma che si sta trasformando in un paese di preparatori atletici, fisioterapisti, manager, direttori sportivi, amministratori delegati, e chi più ne ha più ne metta. E dato che ormai nemmeno i diretti interessati sembrano avere le competenze necessarie per avere dei ruoli di spicco ai piani dirigenziali (a noi chiedono esperienza anche per fare volontariato) non vedo perché non dire la nostra: in questo specifico caso io dirò la mia!

Udinese - Milan è stato un autentico disastro: ma qualcuno credeva realmente al contrario? Tralasciando quella tipica sensazione di vittoria pressoché sicura che ci pervade per alcuni secondi ogni qualvolta si gioca al Gratta e Vinci, la risposta è no: in fondo non ci credeva nessuno!

La dirigenza: siamo proprio sicuri che ex-calciatori, se pur con trascorsi da autentici campioni, abbiano le capacità per gestire società che fatturano milioni di euro? Tendenzialmente la risposta è un no secco, ma sta di fatto che la situazione è questa.

L’allenatore: essere il Mister del Milan non è cosa da poco. La pressione è alta (gloriosi numeri 8, 9 e 10 del recente passato ce lo ricordano), dettata dalle aspettative di tutti, a partire dai tifosi per finire al tuo capo, cioè colui che ti paga lo stipendio. Ecco, forse l’invesimento piu importante andava fatto qui. Non voglio dire che il nuovo allenatore sia incompetente o poco capace: dico che ci sono allenatori che hanno un impatto emotivo su tutto l’ambiente solo a nominarli (vedere altra sponda del naviglio), ed altri che hanno bisogno di tempo per costruirsi un impatto emotivo sull’ambiente (vedere questa sponda del naviglio). 

I calciatori: chi sono davvero questi 25 uomini, ragazzi, adolescenti, che di tanto in tanto indossano una maglia a strisce rossonere per 90minuti? Non lo sappiamo realmente, e a volte giudicare il loro operato per quei pochi minuti è anche superficiale. Bisognerebbe sapere come ci sono arrivati a calcare il prato del Meazza, chi ce li ha mandati, quanto è come si allenano, quanto guadagnano: forse ci sarebbe utile, e sarebbe anche utile a loro spogliarsi un po’ (dal peso non dai vestiti su Instagram).


Tutto questo preambolo per dire cosa: che la scoppola contro l’Udinese era quantomeno prevedibile! La Proprietà ha dato la presidenza in mano a qualcuno che non sembra essere molto presente, il Presidente ha dato il tutto (sportivamente parlando) in mano a ex giocatori probabilmente non ancora in grado di sedersi al tavolo dei grandi, i Dirigenti hanno allestito una squadra quanto meno particolare in relazione alle esigenze dell’allenatore, l’Allenatore dice apertamente che per due mesi non ne ha fatta una giusta, e infine i Calciatori, che potrebbero fare molto di più, ma non sembrano avere voglia di farlo.

Troppi condizionali, troppi se è troppi forse, ma siamo solo alla prima giornata, e, chi lo sa, magari il tempo darà ragione a tutti loro: e noi lo speriamo, dato che non possiamo fare proprio niente, se non tapparci le orecchie per ripararci dai fischi o gongolarci per gli applausi ricevuti.

p.s. Mi sa che questa volta lo possiamo dire serenamente: l’avessimo fatta noi la formazione per scendere in campo a Udine, forse avremmo giocato meglio!

Ci si aggiorna dopo il Brescia!