Sono state giocate appena 11 partite, ed è già la stagione più fallimentare degli ultimi 80 anni. Commentare certi risultati, certe prestazioni, certi giocatori, è ormai superfluo: sono convinto di ripetere le stesse parole ormai da mesi! 
Ma se potessimo sognare, con quello che passa il convento, cosa sogneremmo?

Non so voi, cari lettori, ma, non per demeriti di gioco ma più che altro per scarsità di risultati, io un cambio sulla panchina lo farei di nuovo: e se si dovesse clamorosamente liberare Sir Ancelotti, non lo accoglieremmo a braccia aperte a Milanello?

Passiamo al modulo. Per i cosiddetti equilibri, un 3-5-2 fatto di corsa, rabbia e arroganza non lo vedrei male. D'altra parte mi piacerebbe vedere il Milan tornare al suo vecchio e caro 4-3-1-2: modulo di notti indimenticabili.

In ogni caso in porta ci sarebbe il veterano Donnarumma: qualche svarione in uscita sempre in agguato ma comunque una sicurezza tra i pali.

In difesa il capitano Romagnoli è intoccabile. Ci potrebbe essere spazio per uno o due compagni, lì in mezzo: Musacchio il primo, Duarte il secondo, in attesa del rientro di Caldara che potrebbe riportare sicurezza ad un reparto che ormai si conosce da anni. Per quanto riguarda i terzini il discorso cambia in relazione al modulo: a sinistra Hernandez non si tocca in alcun modo, a destra invece potrebbe starci bene lo stesso Caldara, a meno che non si voglia provare a sganciare a tutta fascia Conti, nel ruolo che lo ha fatto conoscere all'Italia.

A centrocampo si giocherebbe a 3. Bennacer al centro sembra la scelta vincente, con a fianco Kessie e Paqueta, con Krunic e Bonaventura pronti al subentro: sarebbe un bel mix di forza, coraggio, verticalità e gioventù.

In attacco le cose cambiano: giocando con 2 attaccanti sceglierei Piatek e Leao, con Rebic e Castillejo a scalpitare in panchina; dovendoci aggiungere il trequartista, punterei sul nostro numero 10, Calhanoglu, con Suso in seconda battuta.

Non so se cambierebbe qualcosa, ma forse Ancelotti porterebbe quel qualcosa che manca.  Come diceva qualcuno: "i sogni son desideri, di felicità!"