Siamo alla "cronaca post-partita" #9 ma il tempo sembra essersi bloccato ad agosto, all'Udinese, e a quella sconfitta. Tutto ciò che di buono si era visto quest'estate è rimasto nascosto, come la sabbia che si posa sul fondo della valigia a ricordarti i bei momenti trascorsi.  Non è bastata il cambio di modulo subito dopo la partenza, non è bastato nemmeno il cambio di allenatore a scuotere questa squadra. 
Ma quindi è giunto il momento di chiedercelo: cosa serve davvero a questo Milan?

Ripetendosi, la società non esiste, anzi, fa danni: insieme alla dirigenza riesce a far calare il valore commerciale della squadra. La squadra stessa non fa nulla per risollevarsi il morale: basta uno scarto del Real Madrid ad infiammare la curva (una volta noi gli vendevano Kakà, ora noi compriamo Hernandez, tra l'altro di gran lunga il migliore in campo in ogni uscita in cui è stato schierato).

Basterebbe imbroccare per intero una partita tutti quanti: il mister che scegli i migliori 11, i migliori 11 che non commettono grosse sbavature, si limitano al compitino cercando nell'atletismo l'arma vincente (siamo la squadra più giovane, ok, quindi poca esperienza ma tanti polmoni, giusto?).

Ora ci tocca la Spal: e si devono fare i 3pt, niente scuse. 
Incredibilmente la classifica è ancora corta (questo a mostrare che nemmeno chi ci precede sta correndo a tutta birra) e quindi questo ci lascia la possibilità di rincorrere il treno che ci sta scappando davanti agli occhi: non molliamo, potrebbe essere la svolta della stagione in attesa di un filotto di scontri che tremo solo al pensiero. 
Che dire, ci risentiamo dopo il prossimo match, sperando che questa volta Dio la mandi buona a questo Povero Diavolo!