Conte se ne è andato e non ritorna più...
Spiace (Spiaze) sicuramente perchè  il gruppo di calciatori e professionisti plasmati dal tecnico salentino nelle ultime due stagioni, negli ultimi mesi sembrava aver raggiunto una dimensione da "Top Squadra" e questa Inter avrebbe meritato  una seconda chance nell'Europa che conta (Champions League) e una nuova sfida in un campionato italiano che vedrà il ritorno in panchina di gente come Spalletti, Allegri Mourinho e forse anche Sarri.
E invece bisogna rifare tutto da capo... o forse no? Ho pensato a questa lista non per sminuire il valore di Conte e quello che fatto all'inter in questi anni ma solo per esorcizzarne la partenza, vista da molti come una tragedia sportiva, anticamera di una nuova era di piattume post triplete.

1) Calciomercato
Se l'acquisto di Lukaku si è rivelato essere uno degli acquisti più azzeccati degli ultimi anni a livello mondiale, va anche detto che molte delle decisioni prese su giocatori ritenuti da inter o no, hanno lasciato qualche perplessità: ai noti casi Vidal, Kolarov, Lazaro (che già dagli highlights in rete non convinceva) dobbiamo aggiungere Eriksen e Skriniar, che solo il tecnico salentino non riteneva così indispensabili, salvo poi trovare una quadra proprio grazie al loro re-inserimento. In quest'ottica andrebbero anche fatte delle considerazioni su come Conte abbia valutato  Di Marco e Pinamonti (che ha giocato meno del modesto Esposito) e anche lo stesso Nainggolan (avrebbe davvero fatto una stagione peggiore di quella di Vidal?) Che Conte sia formidabile a lavorare coi calciatori e tirare fuori il meglio di loro è innegabile, il dubbio rimangono più sulle sue qualità di osservatore neutro e talent scout.

2) II precedente sulla panchina della Juve
Conte ha un carattere particolare e sicuramente pazienza diplomazia e lungimiranza non spiccano sicuramente tra le numerose qualità che lo hanno portato a certi livelli. Conte è sempre stato uno da tutto subito o niente. La metafora dal ristorante da 10 euro quando sedeva sulla panchina della Juventus è ancora viva nella memoria di tutti , così come l'acquisto di  Cristiano Ronaldo e 2 finali di champions arrivate dopo la sua dipartita.

3) In ogni caso sarebbe rimasto per poco
Conte sulle panchine è uno che si consuma ma anche uno che "consuma" la gente con cui lavora da giocatori ai dirigenti. Difficile pensare a Conte seduto sulla panchina dell'Inter per 5 anni. Il cambio in panchina sarebbe avvenuto a breve, certo, come detto inizialmente tutti avrebbero preferito una nuova stagione assieme... ma vista l'elettricità nell'aria è stato meglio cambiare ora che a gennaio, magari lasciandosi pure male.  

4) La Kabala degli addi "dolorosi" dell'Inter
Tra gli storici addii dolorosi che hanno caratterizzato la storia dell'Inter come quelli di Ronaldo Mourinho l'Addio di Conte per questioni di sinergia sembra più vicino a quanto successo all'inter all'alba della stagione 2009/2010, quando Ibrahimovich lasciò il club nerazzurro per accasarsi al Barcelona che sulla carta gli dava più garanzie per poter vincere l'ambita Champions, lasciando però  una squadra vincente con un'ottima ossatura e ancora tanto desiderio di vincere.  

5) Nuovi Bastoni e nuovi Kantè  
In un calcio proiettato verso un futuro più parsimonioso e attento alle spese , l'Inter per trovare un equilibrio societario e raggiungere stabilmente certi livelli sportivi mantenendo sani i bilanci, dovrà per forza di cose passare dalla valorizzazione dei propri giovani e dallo scoperta di talenti sconosciuti. Non è un mistero che Conte sia un tecnico che ami lavorare con  "giocatori già pronti ricchi e famosi" se a questo poi aggiungiamo quanto già detto al punto 1 di questa lista e quindi alle capacità di talent-scout di Conte non proprio eccelse... la partenza del tecnico campione d'Italia potrebbe essere comunque un buon pretesto per gettare i semi di una nuova filosofia societaria più sana e sostenibile. Acquistare UN TOP Player all'anno e vedersi sbocciare in casa a costo zero 2-3 buoni/ottimi giocatori per annata potrebbe essere l'inizio per poter  diventare una vera potenza europea del calcio in pianta stabile, senza affanni né isterismi.