La maggior parte di noi non frequentava scuole calcio eppure tutti giocavamo a calcio almeno due volte a settimana, liberi di inventare, di sbagliare e riprovare; tanto che anche alla fine persino i più scarsi una "mossa" per saltare l'avversario la trovavano.
Non c'era nessuno a insegnarti come stoppare il pallone, ma alla fine lì si imparava anche a giocare a testa alta, obbligati a guardarsi in faccia perchè, non avendo divise, si doveva essere veloci a capire chi era nella nostra squadra e chi no.
Oggi, in Italia, si gioca a calcio soltanto se si è nel numero giusto, cronometrati, assicurati, regolamentati e con le pettorine.
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