"Ciao Simone, sono Donato. Siediti, è una notizia che ti farà tremare le gambe"

Immagino sia questo l'incipit della chiamata del procuratore di Simone Verdi al momento dell'interessamento del Napoli. Il ragazzo si stava godendo la sua meritata giornata di relax in riva alle acque cristalline di Dubai, quando la chiamata del suo procuratore ha destabilizzato la sua giornata.

"Diciamo che mi sono seduto… non dirmi che il Real…" ride.

"Non esageriamo Simone, stravedo per te, ma fosse stato il Real a contattarmi, forse ti chiamerei dalla camera di un ospedale di Bologna…"

"C'ho sperato per un attimo. Dimmi… che novità ci sono?"

"Mi ha chiamato Cristiano (Giuntoli)… dice che sei stato attenzionato da tutti. Mister Sarri ti vuole fortemente. Mi ha chiesto la tua disponibilità a partire"

"Ah… così su due piedi… ma quando gioco lì Donato?!"

"Tu non preoccuparti di questo, ci sarà tempo. Pensa a quanti milioni potrai prendere. Questi sono treni che passano una volta sola. Poi si sa, Napoli è una città fantastica. Pensaci! Goditi le vacanze… valuteremo tutto quando torni."

"Dici bene te… goditi le vacanze…"

Le giornate della settimana passano veloci. Il mare e la sabbia dorata di Dubai non è più così brillante e rilassante. "Cosa devo fare?!" sta pensando il giovane Simone. Dare una svolta alla carriera, rischiando di finire nel dimenticatoio, pur aumentando esponenzialmente il suo conto in banca… oppure rimanere a casa, a Bologna. Almeno fino a fine stagione. Lì sa che può continuare ad essere un idolo.

"Donato, sto per prendere l'aereo. Ci becchiamo domani?"

"Certo Simone. Ho già tutto pronto… diventerai il nuovo idolo del San Paolo… lo so!"

"Guarda io c'ho pensato…"

"Non preoccuparti! domani ci vediamo e chiariamo il tutto. Ah, Simone… tieni il cellulare a portata di mano, ti chiamerà una persona. È una sorpresa che non immaginerai mai!"

"OK…"

Sabato. Il giovane "fenomeno" Verdi torna a Bologna. Appena atterrato squilla insistentemente il telefono. 

"Ciao Simone, sono Aurelio"… "minchia De Laurentis" pensa Simone, un po' scombussolato.

"Buonasera Presidente… non mi aspettavo una sua…"

"Non mi intrometto mai in certe dinamiche di mercato. A meno che non ne valga assolutamente la pena. Ti vogliamo Simone. Maurizio ha bisogno di uno come te. Duttile, dalla grande fantasia e che ha già conosciuto il suo calcio. So benissimo quali sono al momento le tue remore; sono le stesse che mi bloccano ogni volta io debba comprare qualcuno a quel genio di Maurizio. Mi ha assicurato però che non farai la fine degli altri acquisti. I tre davanti hanno bisogno di riposare. Vogliamo regalare alla gente di Napoli un trofeo importante… e tu potresti essere il nostro asso nella manica. Non voglio che tu mi risponda ora. Pensaci, molto bene. Potrebbe essere la scelta che da la svolta alla tua carriera. I soldi non sono un problema, di questo ne parlerò con chi di dovere. Tu pensa solo alla curva azzurra che invoca il tuo nome.  Ciao Simone, a presto." …tu tu tu tu.

"Ma pensa te, non mi ha dato nemmeno modo di parlare. Spero che questa cosa non diventi più grande di me. Amo giocare al calcio, è quello che so fare meglio. Non so se a Napoli potrà fare tutto questo con continuità" confida alla fidanzata Laura.

Martedì mattina.

"Ciao Simone, sono due giorni che non ti sento. Qui è tutto pronto, ho bisogno di una risposta. Pensa che stanno facendo un grosso sacrificio. 4 milioncini lordi. tre volte ciò che prendi ora. È la nostra grande occasione. Allora dico si?!"

"Ciao Donato. C'ho pensato molto bene. Sono molto legato alla città di Bologna ed ai tifosi. Ieri mi hanno scritto in tantissimi. Non me la sento di tradirli così. Poi io voglio giocare… a Napoli finirei sicuramente in panchina. Conosco mister Sarri."

"Stai scherzando?! Sappi che questo è un treno che passa una volta sola, Cristo!!"

"Lo so. Però dicevi così anche una volta lasciato il Milan. Devo fare ciò che è meglio per la mia carriera e la mia felicità. Non per il mio conto in banca. Magari a luglio ne riparliamo…"

"Sempre che ci sia qualcuno che ti vuole a luglio. Va bene… non condivido. Ma non posso costringerti. Faccio arrivare la notizia a chi di dovere. Spero che tu non debba mai pentirti di questa decisione."

"Lo spero anche io…"

È martedì. Fuori piove. Ma dentro Verdi sorride.

Ha preso la decisione più "dolorosa" della propria vita da calciatore. Può ora continuare a fare ciò che gli piace: giocare a calcio.