C'è da dirlo: DeLa ha molta fantasia e quella sana "pazzia" tutta napoletana.
Dopo un incontro che sembrava fruttuoso con mister Sarri, il rempentino cambio di rotta che, molto probabilmente, porterà Carlo Ancelotti nella panchina partenopea. Un allenatore dal grande palmares, che ha vinto praticamente tutto in Italia e nel Mondo. Sicuramente un alto profilo, che nessuno si sarebbe mai aspettato di poter vedere in una realtà, consolidata si, ma non di primissima fascia. Sì, perché, di squadre "superiori" come appeal al Napoli ce ne sono parecchie.

Qui nasce la prima domanda: Ancelotti, necessità o sfida da vincere? Dopo un anno sabbatico, in seguito all'esonero dal Bayern, il mister emiliano rischiava di stare fermo per il secondo anno consecutivo. L'Arsenal ormai in mano a Emery, Allegri che rimane alla Juve e Mancini sulla panchina dell'Italia, chiudevano tutte le porte per un futuro in una squadra di prestigio. Sicuramente, quindi, Ancelotti farà di necessità virtù: accettare una panchina così "scomoda" come quella del Napoli risulta sicuramente uno stimolo importante, ma anche un azzardo per chi fa della vittoria il proprio dogma.

6 milioni netti di motivi... Sono voci, ma se confermate, si tratterebbe del secondo ingaggio più alto di tutta la serie A. Un investimento importante, che triplica quello del povero allenatore con il calcio più bello d'Europa: Sarri (1,4 milioni netti il suo ingaggio). 

Ma la domanda che tutti si stanno facendo in questo momento è: sarà la scelta giusta? Cosa porta in più a questo Napoli? Sono fermamente convinto che Sarri abbia ottenuto molto più del massimo possibile da questa squadra; ha sopperito con il bel gioco, ad un gap evidente e difficilmente colmabile (se non con un rallentamento della Juventus).
Ha dovuto fare scelte sbagliate che poi ha pagato, come uscire da tutte le competizioni, pur di poter arrivare a giocarsi un campionato che avrebbe avuto il sapore di miracolo sportivo. Sicuramente sulla scelta, ha influito il proprio metodo di lavoro, adatto più ad una provinciale che ad una grande squadra che deve affrontare 50 partite a stagione. Non si può, però, dire che abbia avuto una squadra vicina al potenziale della Juventus. Quando ti trovi ad avere, come primo sostituto in attacco, Duglas Costa da una parte e Ounas dall'altra, capisci che la sfida è impari in partenza. 

Tornando alla domanda iniziale, cosa porterà di nuovo Carletto? Sicuramente una mentalità diversa; sia per la società, che dovrà togliersi i panni di provinciale e di isola felice contro i poteri forti, ma anche per la squadra. Un allenatore con l'esperienza di Ancelotti, non rinuncerà mai ad una competizione europea, per dare il contentino ai tifosi; lo dimostra la sua storia al Real, dove è andato contro il parere del pubblico pur di vincere la decima. Sicuramente avrà richiesto garanzie economiche e strutturali importanti: Ancelotti non è tipo da accettare progetti nebulosi. DeLa, quindi, dovrà sicuramente mettere in campo tutto il suo capitale per dare al mister una formazione che se la possa giocare; nei titolari e nelle riserve. Questo vuol dire investire tanti, ma tanti, soldi.

Chi crede che basti Ancelotti per cambiare la rotta di una squadra, non capisce di calcio. È inutile mettere degli interni da Ferrari, se il motore è quello di un Alfa Romeo. Sicuramente, con questa scelta, DeLA si toglie qualsiasi alibi possibile a fine stagione; se sarà disfatta, come quest'anno, dovrà difendersi dalla stampa e dai tifosi.
Perché un: "più che prendere Ancelotti non posso fare, fino a quando ci saranno i poteri forti…" non basterà più.