Il calcio rispecchia la realtà sociale in cui viviamo. Questo, che si voglia o non si voglia ammettere, è il postulato sempre vero degli ultimi anni. Nell'ultimo periodo stiamo assistendo ad una lotta senza quartiere, in modo unilaterale, da parte della società Napoli verso la società Juventus. Una "guerra" mediatica ancor più aspra di quella politica, in cui più che elogiare i propri pregi si cerca di distruggere l'avversario, molto spesso distorcendo la realtà e creando falsi miti. Avevamo tutti catalogato le scuse di Sarri, di qualche settimana fa, a becere chiacchiere da bar. Un rendere palese la tensione che sta attanagliando gli uomini (meritatamente) in testa. A seguito, però, delle numerose interviste rilasciate dal presidente De Laurentis nell'ultimo periodo, mi viene da pensare che tutto questo sia un piano studiato da tutte le componenti del Napoli.

Sì perchè mai come quest'anno si è capito di poter raggiungere qualcosa di impensabile e che manca da diversi decenni ai partenopei: lo Scudetto. Ed è giusto quindi, secondo loro almeno, giocarsi tutte le carte nel mazzo. Anzi, se possibile, truccarlo e aggiungere qualche jolly in qua e in là. L'attacco alla famiglia Agnelli e al suo presunto potere intrinseco e sotteso, è quanto di più subdolo e antisportivo si possa chiedere al campionato italiano. Una strategia, però, sicuramente ben pensata e ben studiata per non lasciare nulla di intentato. Chissà che tu magari un giorno perda lo scudetto, hai il biglietto di fuga verso i tuoi tifosi: la Juventus è potente, la Juventus ruba e, anche se non lo fa palesemente e con cognizione di causa, il suo potere fa ormai parte del tessuto sociale. Non sarebbero serviti a niente, quindi, gli acquisti che non sono arrivati. Non sarebbe servito a niente investire qualche denaro… contro il potente Golia, niente e nessuno può competere.

Nulla di nuovo comunque. Nessuno si è inventato niente. I comunicatori delle società conoscono il target con cui hanno a che fare. Dai ai leoni affamati ciò che vogliono sentirsi dire; dai alla piazza la testa di chi ti fa più comodo. La comparsa di striscioni che inneggiano all'acquisto di arbitri, poi, sono la conseguenza di tutto questo seminare odio. Come se fin qui la squadra "avvantaggiata" dagli arbitri fosse stata quella bianconera… Con mia profonda gioia, però, la parte juventina non ha alimentato il gioco. Chi abita le parti alte della classifica è abituato a questo genere di cose e sa benissimo che la strategia dell'alibi e della paura, alla lunga, non paga mai.