Partiamo con i complimenti. Perché una squadra data 1:5000 all'inizio del campionato, che batte corazzate di sceicchi e fatturati mostre, merita l'applauso con standing ovation da parte di tutti. Analizziamo attentamente però questa vittoria. Dando per scontato che è stato imbroccato l'anno irripetibile, dove le migliori squadre e più spendaccione hanno miseramente fallito e portato a casa risultati a dir poco altalenanti, e dando per scontato che per congiunzione astrale tutti i giocatori hanno reso al 1000'% al momento opportuno, questo miracolo è molto più organizzato di quanto si possa credere. Partiamo dalla location: l'Inghilterra, avanti anni luce rispetto a tutti gli altri campionati per organizzazione e quindi di conseguenza competitività. Aggiungiamoci la mentalità propositiva e "leggera" delle squadre, dei tifosi, dei giornalisti e raggiungiamo un mix perfetto per creare la Favola Foxes. Snocciolando alcuni numeri, capiamo la differenza abissale che esiste tra il nostro campionato e quello inglese. Una squadra partita per salvarsi per il rotto della cuffia, ha il fatturato di 135mln di €, che equivale al fatturato annuo della nostra seconda forza del campionato attuale (Napoli 143mln di €). Aggiungiamo alla formula l'organizzazione societaria, le infrastrutture... Come ultimo ingrediente, da non sottovalutare, inseriamo l'organizzazione tattica italiana legata ad una ferocia calcistica fuori dai canoni a cui siamo abituati. Così nasce il miracolo Leicester. Un miracolo che ha scritto la storia. Un miracolo, che ahimè, ci scorderemo dal 1 di giugno, quando vinceremo tutti uno scudetto sotto l'ombrellone... ma alla fine a vincere sarà sempre la solita squadra che per organizzazione da 10 anni a tutte le altre, della quale sapete già il nome.