Che la partita fosse difficile non era un mistero, così come non era certamente un segreto che lo Sporting fosse una squadra ostica, ben equipaggiata e disposta in campo in maniera impeccabile da quello stratega che risponde al nome di Jorge Jesus. Ma, onestamente, così tanta sofferenza da parte della Juventus era impensabile.

Avvio shock con l'autorete sfortunata di Alex Sandro e partita sin da subito in salita. Il gioco quest'anno alla Juve latita ed è un dato di fatto, ma per fortuna ci sono i singoli che, con giocate di altissimo livello, spesso rimettono le cose a posto. E' il caso di Pjanic che, con il suo arcobaleno da vedere e rivedere, ha riportato in parità il match prima dell'intervallo. 

Alla ripresa riecco la solita svogliata Juve; è assurdo che il pallino del gioco sia stato per almeno 15-20 minuti consecutivi in mano ai portoghesi. Una retroguardia affannata, un centrocampo che non riesce ad impostare e degli avanti a correre a vuoto per pressare i portatori. Infine, a sbrogliare la matassa, di nuovo la giocata del singolo, che stavolta prende il nome di Douglas Costa; il funambolo brasiliano, appena entrato, pennella l'assist perfetto per quell'animale di Mario Mandzukic che, sovrastando il proprio marcatore, insacca di testa.

Risultato fissato sul 2-1, vittoria importante ma non del tutto meritata e, soprattutto, una squadra che non convince affatto e che, in presenza di un avversario di maggior spessore, ci avrebbe con molta probabilità lasciato le penne. Ma veniamo alla mia personalissima pagella, per quel che riguarda i bianconeri scesi in campo stasera, tecnico compreso.

BUFFON 6,5: poco sollecitato dallo Sporting, se non con sporadici cross. Compie un intervento prodigioso, quanto mai inutile, nella sfortunata occasione dello svantaggio. Un leone in gabbia.

ALEX SANDRO 4,5: l'ombra di se stesso. Un giocatore smarrito, incerto, spaventato non si sa da cosa. Doppia gaffe colossale nell'azione del vantaggio portoghese, in cui inizialmente si vede finire il pallone sotto le gambe e poi lo ribadisce, suo malgrado, nella porta sbagliata.

CHIELLINI 6,5: è l'anima di questa avventata retroguardia. Sempre duro, deciso in ogni contrasto, dal quale non toglie mai la gamba. Anticipa, corre e raddoppia. Si nota che è in uno stato di forma invidiabile, ma bisogna comunque ragionare sull'utilizzo del gorilla; i suoi guai fisici sono sempre dietro l'angolo.

BENATIA 5,5: appare un pò spaesato, non certamente il giocatore che avevamo avuto modo di apprezzare con le maglie di Udinese e Roma. Ciò che preoccupa di più è la sua condizione fisica sempre precaria, che l'ha costretto anche stasera a restare negli spogliatoi nell'intervallo.

BARZAGLI 6 (dal 46'): torna a ricomporre la coppia di centrali con Chiello e, come sempre, risponde presente appena chiamato in causa. Le sue qualità non si discutono: uscite palla al piede, tentativi di impostazione, carattere deciso ed interventi da difensore navigato qual è. Appunto, l'età è purtroppo un problema anche per lui e alla lunga si farà sentire. 

STURARO 4,5: assolutamente un elemento non da Juve quando gioca a centrocampo, figuriamoci quando viene adattato a terzino destro. Spesso perde di vista il suo uomo e si distingue, nell'accezione più negativa del termine, per interventi ruvidi e disimpegni alla "viva il parroco". Se non ci fosse, non ne sentiremmo la mancanza.

D.COSTA 7 (dall'83'): forse si è finalmente capito come e dove impiegare il brasiliano; a partita cominciata e sulla sinistra. Infatti, in quella zona di campo, Douglas può spingere sul suo piede forte e regalare palloni d'oro agli avanti bianconeri, mettendoli in mezzo direttamente dal fondo. Il suo apporto stavolta è stato fondamentale e merita questo voto, tuttavia la sua posizione va considerata delicatamente per via delle sue prestazioni non del tutto convincenti e, soprattutto, per il prezzo del suo cartellino.

KHEDIRA 4: un fantasma, mai visto nè in impostazione, nè in interdizione. Il tedesco questa sera è stato un uomo regalato agli avversari, i quali ne hanno saputo approfittare prendendosi, per gran parte del match, il centrocampo. La sua condizione è ancora deficitaria a causa dell'infiammazione che l'ha tenuto fermo per qualche settimana ed il suo impiego, in questo stato, è del tutto da sconsigliare. Zombie.

MATUIDI 6 (dal 62'): una prestazione senza infamia e senza lode, condita dal solito dinamismo offerto puntualmente da Blaise. Inspiegabile la sua esclusione dall'undici titolare, nonostante le prestazioni positive realizzate. Dal suo ingresso il cambio di marcia è stato evidente, forse anche per l'uscita del "mai entrato" Khedira.

PJANIC 7,5: quel ragazzo intravisto a sprazzi nella passata stagione ha finalmente deciso cosa vuol fare da grande e siamo fortunatissimi ad averlo in rosa. Anche lui al rientro dopo i soliti acciacchi, ha sin da subito preso in mano le redini della mediana, conferendo la qualità che fino ad ora era mancata al gioco della Juve. Un capolavoro la sua esecuzione su calcio da fermo: una sentenza per gli avversari, un'umiliazione per il povero estremo difensore portoghese. Indubbiamente il migliore in campo.

MANDZUKIC 7: Marione è sempre una certezza, una quercia a cui la Juventus sa di potersi affidare. Il suo sacrificio in fase di ripiegamento è sempre da lodare, così come la sua lucidità sotto porta. Quando c'è da soffrire per portare a casa il risultato si può contare sempre su di lui.

DYBALA 5: caro Paulo, cosa c'è che non va? Quando si affrontano impegni importanti in cui la sua presenza è indispensabile, la Joya diventa una pena. Si nasconde, diventa abulico, quasi intimorito dagli avversari che, conoscendo a memoria il gioco dei bianconeri, lo ingabbiano a dovere. Il 10 ha ancora tanta strada da fare per raggiungere i suoi predecessori, ma ne ha le doti ed il tempo. Ci aspettiamo grandi cose da lui.

HIGUAIN 6,5: il Gonzalo visto questa sera è un lontano parente di quello osservato nelle scorse partite. I carichi di lavoro sono ormai smaltiti e le turbe mentali sono solo un brutto ricordo. Corre dal primo all'ultimo minuto, guida il pressing della squadra, si propone in avanti ma si fa notare anche in fase di ripiegamento, chiede palla e la protegge, smista e fa salire la squadra. Al pipita manca solo il gol per non fermarsi più.

ALLEGRI 6,5: avessi acceso la TV dal minuto 65 in poi gli avrei dato senza dubbio 8, ma non posso dimenticare quali sono le sue responsabilità. L'aver lasciato a casa Lichtsteiner peserà sulla sua valutazione ad ogni match, così come l'aver reinventato Sturaro terzino, perseverando il tal senso. Inserisce sin dal primo minuto un Khedira che non si regge in piedi, temporeggiando decisamente troppo prima di richiamarlo in panchina. I cambi però sono da lodare, in particolar modo quello che consente l'ingresso di Costa, con un riarrangiamento tattico inedito, quanto estremamente interessante: il brasiliano lasciato sulla fascia sinistra, con Mandzukic esterno alto di destra e Cuadrado terzino sulla stessa corsia. Una soluzione dettata forse dalla disperazione, ma decisamente azzeccata e provvidenziale, che mi auguro di rivedere non solo in situazioni di emergenza.

Alla Juventus nel complesso mi sento di dare non più di 5, in quanto non la si può ancora definire squadra. Questo gruppo soffre terribilmente le pressioni e va in crisi psicologica al primo ostacolo incontrato; c'è tanto da lavorare, ma la stagione è appena cominciata. Restiamo fiduciosi!