Quella del 20 novembre 2017 sarà ricordata come una giornata epocale, da festeggiare con cadenza annuale e da tramandare ai posteri fino a data sconosciuta. Le dimissioni di Carlo Tavecchio, accolte come la fine di un conflitto mondiale, come la vittoria di un trofeo insperato, come un evento storico per il quale il mio vicino ha quasi terminato, con più di un mese di anticipo, il suo arsenale di giochi pirotecnici messo da parte per Capodanno.

Consiglio Federale flash, dimissioni di Tavecchio sul tavolo (insieme al rifiuto di fare altrettanto da parte del resto dei membri del Consiglio stesso), tutti felici e contenti. Abbiamo finalmente scongiurato uno dei mali peggiori di questo millennio, un razzista, un fascista, un omofobo d un sessista. Ma di che stiamo parlando? Carlo Tavecchio è solo un ragazzone un po' cresciuto, che non riesce a frenare mai la lingua e che, in questo mondo ricco di perbenisti a parole, è stato spesso giudicato più per quanto detto che per quanto fatto.

Sì, perchè i fatti sono dalla sua indiscutibilmente
: introduzione di Goal Line Technology, introduzione di VAR (tra i primi al mondo), riottenimento della quarta squadra in Champions, ottimi rapporti con FIFA (Infantino in primis), incentivi alle squadre giovanili e a quelle femminili (alla faccia del sessismo) e molto altro, tra cui l'astuta mossa di ingaggiare Conte, seppur ambitissimo da club noti e facoltosi. Ma non son qui per tessere le lodi, nè per esser l'avvocato difensore di Tavecchio, il quale non ne ha certamente bisogno. Il mio intento è quello di realizzare chi sarà il suo successore: presto detto, Damiano Tommasi, il quale già stamane, prima di prender parte al Consiglio, ha dichiarato di essere interessato alla poltrona della presidenza FIGC. 

Il filone Tommasi, è ben che si sappia, è stato sconfitto per ben due volte da Tavecchio ed aveva "governato" la Federazione anche prima dell'avvento del Satana appanciato in persona. Il ricciolone moro, infatti, può vantare un'amicizia di lunga data con l'ex presidente (per 7 lunghi anni) Abete, il quale può a sua volta annoverare nel suo curriculum anni da deputato (democristiano) e che, adesso, si ritrova non a caso come Consigliere di Lega Pro. Una coincidenza che proprio questa delegazione sia, insieme a quella rappresentata da Tommasi, tra le più dure ad opporsi alla presidenza di Tavecchio? Non credo proprio, così come non è un'ipocrisia dire che ci sia stato nei confronti di Tavecchio uno sciacallaggio politico.

Dedurlo è semplicissimo, basti pensare alle odierne esternazioni pubbliche del Ministro Lotti, impegnatissimo in questa battaglia, manco fosse priorità del Governo. Gli amici degli amici che favoriscono gli amici: una catena ben nota in Italia. In tutto ciò, l'elegante brizzolato Malagò, le cui gesta più celebri son quelle della consegna di medaglie ai vari sportivi italiani, ne è uscito malissimo. Non ultima, la rivelazione da parte sua del vero motivo della scelta di Ventura, scagionando in parte anche il povero, crocifisso Tavecchio. Tale infausta decisione si deve all'ex c.t. Lippi, il quale avrebbe suggerito ai due il nome del tecnico a cui affidare le sorti degli azzurri. Indiscrezione questa di cui Tavecchio stesso non aveva mai fatto menzione, caricandosi sulle spalle tutte le responsabilità del caso.

Ma quale peso può avere un presidente della Figc riguardo al destino della Nazionale? Se Tavecchio è colpevole in cassazione per averci negato il passaporto per la Russia, allo stesso modo dobbiamo al più presto possibile erigere una statua al compianto Guido Rossi, per averci consegnato di fatto il titolo di Campioni del Mondo nel 2006. O forse quei meriti son stati assegnati, in modo più consono, a Lippi e ai calciatori che hanno preso parte a quella straordinaria spedizione? Coerenza. Siamo dunque alla svolta, con l'anagraficamente giovane Tommasi, che in realtà è il vettore di una politica vecchia, obsoleta e più volte fallimentare, ma che, con un po' di charme in più e appoggiata dai moralizzatori dell'epoca e dalla stragrande maggioranza della stampa, si appresta a candidarsi e, probabilmente, vincere le prossime elezioni, per la gioia di tanti pappagalli che ripetono soltanto ciò che gli viene proposto dai comunicatori di massa.