Il passaggio a mò di carrarmato della corazzata Real Madrid sulla Juventus lascia sempre strascichi, ma stavolta gli scenari potrebbero esser davvero stravolti (in positivo o in negativo non sta a me dirlo). Se da un lato l'approdo di Emre Can sembra sempre più probabile, le quotazioni dell'addio di Max Allegri sono nettamente in rialzo.

Il centrocampista tedesco (o chi per lui), ancora sotto contratto coi Reds per qualche mese, ha in mano la proposta di Marotta&co. già da 4 mesi. Un contratto da 4 anni, con opzione per il quinto, a 5 milioni di euro l'anno, con clausole che potrebbero anche far lievitare lo stipendio in caso (probabilissimo) di vittorie. Tra tentennamenti, smentite e mezze conferme, ecco stamane un voce a ridar fiducia all'ambiente bianconero: Emre Can ha detto sì!

Ad affermarlo, con assoluta certezza, è Grant Whal, giornalista di Sports Illustrated. Secondo quanto scritto, una fonte molto vicina all'ambiente della nazionale tedesca, ed in particolare al già bianconero Sami Khedira, avrebbe rivelato al reporter la volontà del mediano di origine turca di apporre quella benedetta firma sul contratto e, dunque, di legarsi alla Juventus per i prossimi anni. Ci ha pensato lo stesso Khedira però a raffreddare gli animi, con un tweet ironico nel quale spiega di non sapere minimamente quale sarà il futuro di Emre Can.

Smentita di rito, gioco delle parti? Può darsi. Il tedesco infatti, interrogato sulla sua prossima destinazione, aveva più volte risposto di non volersene occupare al momento, in quanto impegnato su più fronti col Liverpool, fresco di clamorosa vittoria sul City di Guardiola in Champions League. Lecita, sacrosanta la scelta di Can, che sa di aver tanti corteggiatori in giro per l'Europa, ma che non vuole assolutamente distrarsi dai suoi obiettivi stagionali.

Ma, se da un lato questa indiscrezione può alimentare speranze nei cuori bianconeri, dall'altro fronte ecco pronto l'ennesimo terremoto, che potrebbe destabilizzare l'ambiente. A sganciare la bomba è Luca Momblano, celebre giornalista in orbita Juventus: Allegri, dopo la sconfitta rimediata in Champions, avrebbe comunicato a società e calciatori la sua intenzione di concludere l'avventura a Torino al termine della stagione.

Che il tecnico avesse avuto già un tentennamento dopo Cardiff è già materia nota, ma che, dopo la sonora lezione rimediata ancora una volta per mano di Zidane e soci, abbia deciso di abbandonare definitivamente, può anche risultare legittimo. Ciò che non convince sono i tempi. Una scelta così drastica a questo punto della stagione, con uno Scudetto ancora da conquistare, con una finale di Coppa Italia da disputare e con una gara di Champions quanto meno da onorare, pare, più che altro, un gesto dettato dalla rabbia, dalla disperazione e, se vogliamo, anche dalla frustrazione per non aver condotto la squadra oltre quello scoglio che, purtroppo per la Juve ed i suoi tifosi, appare ancora una volta come invalicabile. Tuttavia, l'altra faccia della medaglia ci impone di valutare attentamente sia le dichiarazioni di Del Piero, che mai prima si era esposto, sia il fatto che il tecnico abbia più volte reso noto che, in caso di separazione dalla Vecchia Signora, avrebbe comunicato alla società con largo anticipo la sua scelta, in modo tale da permettere a chi di dovere di cercare in serenità un successore.

L'eventuale addio di Max Allegri apre le porte a diversi scenari futuri: dal sorprendente Simone Inzaghi, al clamoroso ritorno di Carlo Ancelotti (quotatissimo nelle ultime ore), o addirittura ad un Deschamps/bis, che porterebbe in dote anche Martial, dopo avergli consigliato, senza troppo mistero, di approcciarsi al bianconero.

Che siano fantasie, giochi di mercato o situazioni che andranno poi a verificarsi, potremo saperlo solo nei prossimi mesi. Quello che adesso invece importa alla tifoseria è la voglia di rivalsa, di portare a termine la missione e di concludere la stagione nel miglior modo possibile, cioè con il settimo Scudetto consecutivo e la quarta Coppa Italia, senza tralasciare la gara di ritorno al Bernabeu. Sì, perchè nel calcio nulla è detto e, anche se la remuntada è, senza troppi giri di parole, quasi irrealizzabile, crederci è comunque d'obbligo.