L'indiscrezione è di quelle forti, che scuote l'ambiente e che produce una tempesta di opinioni contrastanti. E' il destino di Mario Balotelli quello di creare scossoni ovunque parcheggi il suo ferrarino. La notizia del suo trasferimento in bianconero in estate può esser reale quanto fantasiosa, ma per lo meno è da ritenersi veritiera per varie motivazioni.

Innanzitutto, l'indizio che prevale sugli altri è dato dal nome del suo procuratore: il tanto temuto Mino Raiola. Egli, infatti, potrebbe spingere per portare a Torino un altro pezzo forte della sua cavalleria, da associare a Matuidi e a Kean. Nonostante ciò che notoriamente si dice di Raiola, c'è da tenere in considerazione il fatto che con la Juve si è sempre comportato in maniera seria e precisa, regalando al club di Andrea Agnelli dei colpi fenomenali ed altrettante plusvalenze.

Un altro tassello a favore del passaggio alla Signora è certamente quel contratto in scadenza, che vedrebbe l'ormai ex SuperMario libero di scegliersi un club in piena autonomia. Non certamente cosa da poco, anche considerando le cifre esorbitanti ed esagerate che circolano nel mercato attuale. Tuttavia c'è da ricordare che lo stipendio di Balotelli si attesta intorno ai 4 milioni annuali; non pizza e fichi.

Sembrerebbe, da ciò che scrive il Sun, un matrimonio promesso e posticipato solo di qualche mese, con Mario pronto (forse) a prendere il posto di vice-Higuain o di colmare quel vuoto che potrebbe esser lasciato da Mandzukic, in caso di una sua eventuale cessione in Turchia. Ma c'è un piccolo dettaglio da considerare: la Juventus.
Se sul piano puramente calcistico, l'arrivo di Balotelli gratis potrebbe rappresentare un buon affare, sono tanti i lati negativi che potrebbero emergere ed influenzare in maniera determinante la sua permanenza a Torino. Il suo approdo alla corte di Allegri non desta particolare entusiasmo tra i tifosi, i quali vedono Mario come uno dei mercenari del pallone di maggior spicco.
Il suo passato non lascia dubbi: mai Balotelli ha mostrato di tenere particolarmente ad una maglia, quanto ai soldi del suo ricco stipendio, rimediatogli dall'acuto Raiola. Già giovanissimo ha saputo regalare dispiaceri ai tifosi dell'Inter, squadra che l'ha cresciuto e svezzato, lanciando quella maglia per terra, come a rinnegare una famiglia che si era presa, fino ad allora, cura di lui. 
Allora ciao Balo, anzi goodbye: arrivato al City di Mancini ha alternato discrete prestazioni a liti furibonde agli allenamenti e a marachelle degne del più viziato della combriccola. Senza citare poi i vari incidenti stradali che hanno visto le sue auto di lusso accartocciate come un foglio di carta straccia.

Ma Mario ha sempre amato il Milan, per cui, il suo ritorno in patria e con la casacca rossonera avrebbe dovuto rappresentare la meta definitiva per la sua consacrazione. Nulla di tutto ciò. Il solito broncio (in campo), esibizioni discontinue ed il consueto atteggiarsi e porsi in maniera burbera e fastidiosa. Questo è Balotelli però, prendere o lasciare.
"Lasciare!", così hanno deciso i vertici rossoneri, mandandolo al Liverpool, dove, inspiegabilmente, la sua ricompensa monetaria è lievitata senza un motivo ben preciso. Ciò che però non è mai cambiato è il suo apporto alla causa; introverso e insufficiente in campo, allegro e costantemente sopra righe fuori. Neanche Klopp è riuscito a moderarlo e a rimetterlo in carreggiata, nonostante il tecnico tedesco fosse noto per il suo saperci fare con i giovani, di cui, sovente, è stato maestro indiscusso, specialmente all'epoca del Borussia Dortmund.

Dopo un'altra infelice parentesi a Milano, ecco Mario cambiare nazione ma non colori: il rossonero del Nizza, club pronto ad aprirgli le porte della Ligue 1. Campionato mediocre quello francese, dai valori al ribasso e con solo pochissime squadre degne di chiamarsi tali. Mi vengono in mente naturalmente il PSG, poi il Lione, il Monaco e forse il decadente Marsiglia, se non altro per la sua storia. 
In quel contesto Balotelli non poteva che spiccare per le due doti tecniche, mai messe in discussione, e favorito da una squadra (discreta) che giocava e gioca prevalentemente per concedergli di sprecare poche energie e di trovarsi sempre lucido per metterla dentro. Ma, nonostante i proclami dei vari quotidiani sportivi, sempre pronti ad esaltare il giocatore, la verità è che nulla è mutato.

Balotelli è sempre lo stesso calciatore svogliato, è sempre la stessa persona irriverente ed irritante ed è soprattutto per questo che alla Juventus non sarebbe visto di buon occhio. In bianconero bisogna sempre dare l'anima, essere professionisti esemplari sia in campo che fuori, dimostrarsi, come detto da qualcuno, dei "soldatini" costantemente pronti a mettere in campo tutto ciò che si ha per far grande la Signora.

Io dico fermamente no a Balotelli, il quale avrà certamente altre possibilità e potrà dimostrare, smentendomi, di esser definitivamente cambiato in meglio presso altri lidi. E perchè no, magari anche a Napoli, città d'appartenenza della figlia e che spesso ha mostrato calore nei confronti di Mario.
Good luck Balo, il nostro bad-boy lo abbiamo già e, anche se molto diverso da te, porta, guarda caso, il tuo stesso nome!