Un anno fa si discuteva di moviola in campo. Adesso abbiamo la moviola in campo e discutiamo se questa sia giusta e risolutiva.
Dopo aver visto errori palesi e gravi, come il mani di Torreira, il fallo di mano di Bernardeschi, il gol annullato al Crotone, il mani di Cutrone e tanti altri, mi sono chiesto: come può un arbitro sbagliare così anche con l'ausilio della tecnologia?
Le spiegazioni possono essere molteplici; c'è chi dà la colpa alla sudditanza psicologica, chi al sistema, chi alla pochezza della classe arbitrale. Io invece sono di un'altra corrente di pensiero.

Giudicando le immagini di Tagliavento a Crotone (lo stesso che era in cambina di regia sul mani di Torreira qualche settimana prima) non mi sono capacitato di come si potesse sbagliare in una situazione talmente chiara anche senza l'ausilio della VAR. Poi ho avuto l'illuminazione: vuoi vedere che la classe arbitrale operaia (cioè chi scende in campo tutte le partite) non è favorevole a questa rivoluzione? Vuoi vedere che stanno facendo di tutto per dimostrare i limiti e tornare ad essere "padroni" della partita?

Non è un'eresia dire che la figura dell'arbitro si sia molto ridimensionata con l'avvento della tecnologia. Sia in fatto di leadership, sia in fatto di oggettiva utilità del direttore di gara in episodi cruciali. Questo può portare un arbitro di indiscussa personalità a sentirsi inutile e privato del potere decisionale conquistatosi con fatica negli anni. Non è un caso che molti siano restii all'uso dello schermo, come non è altrettanto un caso il fatto che, statisticamente, il ricorso al replay sul campo sia più in voga negli arbitri giovani e inesperti. A tutto questo aggiungiamo il fatto che, in ogni caso, nessun arbitro ha mai "pagato" per gli errori commessi.

Non trovo altre spiegazioni plausibili su tali errori… qualcuno si è mai posto il problema da questo punto di vista?