Caro Allegri ti scrivo,

così mi distraggo un po'. Ero in curva martedì sera, come spesso mi capita. Per sostenere la mia squadra del cuore, ma anche per poter godere di uno spettacolo che solo la Champions può regalare. 

Ero sulla metro 1. Discutevo di calcio con gli amici, come spesso faccio mentre mi reco allo stadio. All'improvviso il mio amico di fianco esclama: "Questo è pazzo. 4-2-3-1, un'altra volta". Non so perché, ma a quell'esclamazione mi ero già fatto il film della partita. Consegnare il centrocampo ad una squadra come gli Spurs era un suicidio. Ahimè ho avuto ragione.

Capisco la sua posizione mister. Obiettivamente lei è inattaccabile, perchè le statistiche degli ultimi quattro anni parlano dell'allenatore più vincente della storia juventina.

Sono stato, però, sempre molto critico nei suoi confronti; molte volte con cognizione di causa, altre volte per quella sensazione sbagliata di dover vincere sempre.

Mi permetta di dirle che sono uscito disgustato dallo Stadium. Non per il risultato, come da lei ammonito in conferenza stampa, ma per il modo con cui questo è stato raggiunto. Ci siamo trovati in vantaggio di due gol dopo dieci minuti. La partita perfetta, un avversario che attendeva solo di ricevere il colpo di grazia.

Purtroppo, come spesso ci capita in campionato ma soprattutto in Champions, da quel momento la nostra squadra non ha più giocato. Poco importa che nel primo tempo sia stato più vicino il 3-1 che il 2-2. Una squadra che punta a tutte le competizioni possibili, con la qualità dell'organico che si ritrova, non può farsi rimontare due gol. Non da una squadra come gli Spurs. Non mi fraintenda, io sono del suo "partito"; la squadra londinese è veramente molto molto forte. Proprio per questo il suo azzardo di consegnare in mano il centrocampo a due contro il loro praticamente a quattro, mi è sembrato un suicidio. 

Vorrei farle una domanda alla quale so non risponderà: cosa le ha fatto di preciso Marchisio? Perchè scegliere il 4-2-3-1 (che in questa stagione ha portato una valanga di gol subiti e prestazioni imbarazzanti contro piccole medie squadre del campionato italiano) e non puntare sul più collaudato 4-3-3, pur di escludere il principino?

Un grande allenatore è pagato per prendere delle decisioni. A volte anche impopolari. Mi sarei aspettato da lei un cambio di modulo già dai primi minuti del secondo tempo. Perchè davanti avevamo una squadra che fa della potenza offensiva il suo punto di forza. Mi sembrava logico, quindi, che se avessimo continuato a fare le barricate, il loro gol prima o poi sarebbe arrivato. 

E qui le faccio subito un'altra domanda: perchè dobbiamo sempre adeguarci all'avversario di turno? Perchè non sfruttare le loro debolezze e puntare sempre sulla nostra difesa granitica? Perchè non cercare di fare 4/5 gol (ne abbiamo fatti quasi 4, giocando la partita 10 minuti, figuriamoci lo avessimo fatto per almeno cinquanta o sessanta) invece di incaponirsi a non prenderle?

Ma soprattutto la domanda più ricorrente in Curva Sud era: cosa vede di così speciale in Khedira e Mandzu da renderli inamovibili anche quando non sono in giornata?

Domande che riterrà scontate. Domande alle quali sicuramente non risponderà… è nei suoi diritti non farlo. Ci eviti, però, la scenate e le giustificazioni di fine partita. Perchè la Juventus di oggi non sarà il Real Madrid, ma non è nemmeno il Sassuolo (con tutto il rispetto per quest'ultimo). Come dice lei, le partite in Champions si vincono con la qualità. Allora, mister, giochiamo a calcio; perchè con la muraglia cinese spessissimo si torna a casa come ho fatto io martedì sera: mesti e consci di non aver giocato una partita di Champions.

Con affetto e tanto rispetto, fino alla fine!