Nel dopo partita di Monza Allegri non ha dato una risposta diretta, limitandosi a dire che non è detto che chi ha sbagliato un rigore poi non possa essere più il rigorista. Ma siccome Dusan Vlahovic non ne ha sbagliato uno ma, a partire da marzo scorso, tre degli ultimi quattro in campionato, la questione si pone. Per capire quali sono le alternative in organico e cosa fare adesso. 

GLI ERRORI—  Breve sunto: il penalty parato da Di Gregorio a Monza sullo 0-0 arriva dopo le mancate realizzazioni già con l’Empoli a settembre (parato da Berisha su vantaggio di 0-1, poi vinta 0-2) e a marzo scorso con la Sampdoria (sbagliato, su vantaggio di 3-2, poi vinta 4-2). In mezzo il rigore invece realizzato alla prima di campionato spiazzando Silvestri per il secondo gol nello 0-3 del 20 agosto a Udine. Quel che più colpisce è che dei quattro rigori non trasformati in tutta la carriera, tre (quindi la quasi totalità) sono arrivati negli ultimi quattro tentativi in campionato. Questo parlando di campionato, perché allargandosi alle coppe in mezzo c’è anche il rigore del vantaggio nello 0-2 a Friburgo di metà marzo. 

MILIK E KEAN—  In ogni caso il trend di Vlahovic racconta un rendimento evidentemente sotto il par. Ma girandosi verso gli altri cosa ha a disposizione Allegri? Arek Milik in carriera ha sempre tirato i rigori, col Marsiglia, col Napoli e già con l’Ajax, con efficacia cristallina: 18 gol su 21 penalty, peraltro uno dei tre errori è stato l’unico in maglia Juve nello scorso aprile a Bologna, ma l’affidabilità è certificata. Moise Kean ne ha tirati un paio in Nazionale Under 21 e uno con l’Everton, col 100% di realizzazioni. In ogni caso parliamo di due uomini che di partenza sono attaccanti di riserva, e quindi non è detto che siano in campo quando serve. 

A SORPRESA—  Tra gli altri? Federico Chiesa ne ha tirati un paio ai tempi della Fiorentina, ormai quattro anni fa: uno segnato e uno sbagliato. McKennie e Weah non risultano averne tirati in carriera, Kostic ne ha tirati negli anni tedeschi, l’ultimo al Barcellona nei quarti di Europa League 2022, ma in carriera è in realtà a due su quattro. Così tra i titolari i papabili sono a sorpresa. Danilo era rigorista ai tempi del Porto (due su tre) ma parliamo ormai di nove anni fa. Occhio soprattutto a Locatelli: al due su due ai tempi delle giovanili Milan ha aggiunto un rigore segnato in Under 21 e un bel due su due di tre anni fa al Sassuolo. A cinque su cinque è un candidato credibile.

SI TORNA LÌ— La realtà è che i rigori li tira chi se la sente, al di là delle gerarchie. E con la partenza di Dybala, Morata, Bonucci e Di Maria, Dusan Vlahovic è l’ultimo rimasto tra chi nelle ultime stagioni ha tirato i rigori alla Juventus. E la logica, oltre alle comprensibili dinamiche di gestione dei giocatori, dice che si dovrebbe andare avanti così. Anche perché, prima del primo errore del gennaio 2022 in un 6-0 al Genoa, Dusan con la Fiorentina era dodici su dodici: tutti. E nonostante tutto il suo bilancio in carriera resta un 21 su 25 tutt'altro che da buttare. Soprattutto se riuscirà a venire a patti con la grande emotività con cui vive il suo rendimento alla Juve.