A San Siro per l’ultima occasione. Per quella che potrebbe essere l’ultima vera chiamata, prima di un futuro pieno zeppo di "se" e "chissà". Contro il Frosinone, ci sarà di nuovo Luka Jovic a guidare l’attacco del Milan. Alla ricerca del primo guizzo rossonero, dopo qualche timido segnale di ripresa. 

SEGNALI POSITIVI— Il punto di partenza è dato proprio dalle ultime partite, in cui l’attaccante ha dato qualche piccolo segno di vita dopo il vuoto delle prime apparizioni in rossonero. Contro la Fiorentina, in campionato, e contro il Borussia Dortmund, in Champions League, Jovic si è acceso a tratti e ci ha provato. Con i viola, il Milan ha strappato i tre punti grazie a un rigore di Theo Hernandez, guadagnato dall’esterno su un bel suggerimento proprio della punta. Poi, nel secondo tempo, il serbo ha sciupato il pallone del 2-0 e della possibile rinascita, come spiegato da Stefano Pioli: "Ha tanto talento, deve scattargli qualcosa nella testa. Non ha fatto gol, ma se l'avesse fatto sarebbe stata una prestazione di buon livello. Pretendo di più e lui deve pretendere di più. Solo lui non riconosce i margini di miglioramento". Questione di motivazioni.

CON IL DORTMUND— Il gol è mancato per pochi centimetri anche pochi giorni dopo, nell’eurosfida al Borussia Dortmund. Jovic, chiamato a sostituire nel quarto d’ora finale uno spento Giroud, si è dato da fare per vivacizzare il Diavolo. In pochi minuti ha centrato il palo con un bel colpo di testa e ha impegnato Kobel con una girata. Il Milan è uscito sconfitto, lui ha lasciato in campo i suoi migliori minuti stagionali. Un appiglio da cui ripartire stasera contro il Frosinone, in cui sarà di nuovo in campo dall’inizio vista la squalifica di Olivier Giroud, affiancato da Pulisic e Chukwueze (visti i contemporanei infortuni di Leao e Okafor). 

GOL MANCANTE— La sensazione più diffusa tra chi osserva il lavoro quotidiano dell’attaccante è proprio che sia necessario un gol per liberare la testa. E che quello di Jovic sia il classico momento nero degli attaccanti, inceppati quando manca la rete. Facendo un rapido passo indietro, Jovic ha segnato 12 gol nella scorsa annata con la Fiorentina (6 in campionato e 6 in Conference League). Il suo ultimo centro risale allo scorso 27 maggio contro la Roma, quando era stato decisivo per la vittoria dei suoi contro i giallorossi. Poi un’estate sul piede di partenza e il trasferimento al Milan nelle ore finali della sessione di mercato. Dopo 319 minuti con la maglia rossonera, divisi in 9 presenze, il Frosinone offre l’occasione giusta per togliere lo zero dalla casella delle statistiche. Un’altra possibilità, forse l'ultima, per tornare a sorridere.

​​​​​​Marco,11 anni