'Roma e Napoli giocano bene ma non hanno difesa', 'la Fiorentina potrebbe non reggere questi ritmi per tutta la stagione', ' l'Inter difende bene ma gioca male'. Abbiamo sentito ripetere queste frasi così tante volte dai media che ormai nelle nostre menti hanno assunto le fattezze di veri e propri assiomi. E c'è poco altro da aggiungere. Dopo dodici giornate la Serie A fornisce solo queste (poche) certezze. Ecco che allora a 40 giorni all'inizio del mercato di riparazione già impazzano le voci di mercato riguardanti le principali pretendenti allo scudetto. Non a caso l'ho chiamato 'mercato di riparazione', rispolverando un termine ormai quasi passato di moda, perché quest’anno più degli altri anni le principali pretendenti al titolo dovranno colmare le lacune delle proprie rose per appropriarsi dell'appellativo di 'squadra da battere'. Appellativo che è stato della Juve ma che con l'inizio decisamente sottotono dei bianconeri non ha più un padrone. C'è sicuramente un motivo se già si parla di mercato ed è abbastanza chiaro quale sia: il mercato invernale potrebbe essere decisivo per la corsa allo scudetto, infatti chi, tra le prime della classe, ne uscirà più rafforzata potrebbe essere la vincitrice dello scudetto. Quelle che hanno destato più interesse sono probabilmente le voci riguardanti l'Inter e Pirlo. Quali sono i pro e i contro di questa (piuttosto improbabile) operazione? -il 'PERCHE' SI' è una pura questione di nome: Pirlo è Pirlo e non ha bisogno di presentazioni -il 'PERCHE' NO' è una pura questione di verbo: 'Pirlo è Pirlo' o 'Pirlo era Pirlo'? I nerazzurri potrebbero infatti ritrovarsi in casa un giocatore fuori forma (al momento Pirlo e la MLS sono fermi) e ormai non più a livelli che ricordiamo, senza contare che anche nel caso in cui Pirlo riuscisse a esprimersi ai suoi massimi livelli si tratterebbe comunque di una parentesi di circa 2 mesi e l'Inter potrebbe ritrovarsi a dover concludere il campionato senza una pedina fondamentale subendo un contraccolpo non indifferente. Questi sono i motivi che rendono tale operazione molto complessa e forse anche non molto vantaggiosa. Si cercano quindi delle valide alternative nel ruolo, su tutti il nome più risonante è quello di Biglia: -PERCHE' SI: si tratta sicuramente di un top nel suo ruolo e di uno dei pochi giocatori in grado di cambiare completamente il volto di una squadra. In fase di costruzione riesce a gestire sia il centrocampo che la difesa con una intelligenza e una personalità fuori dal comune, è utilissimo anche in fase difensiva ed ha anche il colpo di genio e i tempi d'inserimento giusti per essere incisivo anche in quella offensiva. Sarebbe il giocatore perfetto per questa inter. -PERCHE' NO: il prezzo elevato (30 milioni) e l'età avanzata (quasi 30 anni) non lo rendono esattamente un investimento futuribile, per un giocatore di quella età si tratta di un esborso decisamente importante. Se l'Inter riuscisse a risparmiare una decina di milioni sul prezzo del cartellino inserendo il cartellino di Ranocchia sarebbe un acquisto da fare ad occhi chiusi ma a condizione che si trovi , magari già dalla prossima stagione, il suo erede in modo da farlo crescere sotto la sua guida e non ripetere l'errore fatto in dalla Juve con Pirlo (Sensi del Cesena sarebbe perfetto). Si è parlato anche di ali, oltre ai napoletani Mertens e Gabbiabini ha destato particolare interesse l’accostamento dell’Inter ad Antonio Candreva . In questo caso il PERCHE’ SI è anche il PERCHE’ NO. L’inter ha già in rosa un’ala con caratteristiche molto simili a quelle di Candreva, si tratta di Ivan Perisic. Giocare con loro due sulla fascia potrebbe da un lato dare molto equilibrio alla squadra permettendo di assumere un assetto che potrebbe definirsi ‘speculare’, dall’altro lato l’inserimento di un giocatore diverso come Mertens potrebbe offrire una diversificazioni di soluzioni maggiore. Tra i nomi accostati all’Inter però Candreva sembra il più adatto ad un eventuale 3-5-2, modulo che permetterebbe l’inserimento di un regista come vertice basso di centrocampo, l’arretramento di Medel in difesa e l’utilizzo contemporaneo di Jovetic e Icardi risparmiando a Mancini parecchie rogne. Intanto, in attesa dei colpi di scena del mercato, continueremo a goderci quelli che questo campionato, avvincente e interessante come non avveniva da anni, ci sta regalando.