Partiamo dal principio. A Novembre 2014 Mancini prende il posto di Mazzarri sulla panchina dell’Inter. Il tecnico Jesino non ha nessuna intenzione di continuare con il 3-5-2 mazzarriano e, visti i risultati ottenuti dal suo predecessore, ha anche buone ragioni per non voler mettere in campo tale modulo. Nel mercato di gennaio rivoluziona l'Inter ma nonostante i già palesati limiti della coppia di centrali non si interviene in tale direzione,chiede due ali che gli permettano di mettere in campo il suo 4-2-3-1. Arrivano Shaqiri e Podolski ma i due nuovi acquisti non si rivelano efficaci come sperava l'allenatore interista che accortosi dell'errore riarrangia la squadra con un 4-3-1-2 bocciando, di fatto, le nuove scelte e i nuovi interpreti. I risultati non sono ottimi in un primo momento, ma col tempo con il migliore Hernanes dietro la coppia Icardi-Palacio e con Kovacic ad inventare da dietro, l'Inter cresce sul piano offensivo fino a produrre nelle ultime giornate un gioco efficace e a tratti esaltante che permette a Icardi di consacrarsi come capocannoniere. Il buon gioco espresso non coincide con i risaltati e il perché, inutile girarci attorno, è per grande demerito della coppia Jesus-Ranocchia capaci, a forza di ripetuti e imperdonabili errori personali di regalare valanghe di gol agli avversari.
A fine stagione l'Inter è fuori dall'europa ma la sensazione è che sistemando la difesa e continuando ad esprimersi come sa in fase offensiva si può puntare più in alto, Mancini e la società, però, ancora una volta non seguono la linea che l’evidenza dovrebbe imporre e prendono una decisione più radicale. Rivoluzionano la difesa: giusto. Rivoluzionano anche il centrocampo e l'attacco: Giusto? lo dirà il tempo. Il tempo passa e dice Nì, perchè l'Inter a dicembre è prima grazie ad una buona fase difensiva ma si trascina dietro dubbi relativi al gioco espresso e soprattutto relativi alla qualità del centrocampo. La stampa, i tifosi e gli esperti dicono tutti in coro la stessa cosa: manca qualità a centrocampo, manca un regista.
Ci si aspetta che qualcosa si faccia nel mercato di gennaio e, dopo la cessione di Guarin, c'è la possibilità economica per potere intervenire. Arrivare ad un regista in grado di dare qualcosa in più si rivela impossibile, ci si aspetta allora che si cerchi quantomeno di alzare il tasso tecnico del reparto che, tra l'altro, è anche ridotto al minimo dopo la partenza del colombiano. I nomi sono quelli giusti: Banega e Soriano. Due giocatori in grado di giocare da interni o da trequertisti. Il primo è praticamente un regista avanzato, sarebbe perfetto ma anticipare il suo arrivo si rivela complicato. Allora si pensa che possa arrivare il secondo ma, nonostante tutti credano sia lui l'acquisto più adeguato, si sceglie ancora una volta di non seguire l'evidenza e si porta ad appiano l’attacante Eder. L’Italo-brasiliano riesce solo a togliere posto ad un Perisic in crescita costante ed a un Palacio che dimostra a 35 anni di essere ancora uno dei migliori in questa squadra. I problemi relativi al gioco e alla difficoltà di andare in gol rimangono, la squadra perde sicurezza e crolla anche in difesa, tutto il resto lo sappiamo già.
Sembra un copione già visto e adesso inevitabilmente viene da chiedersi, ma non bastava arrendersi all’evidenza? Non bastava seguire la soluzione più semplice e scontata? Non bastava un centrocampista in più ed un attaccante in meno? No, forse non sarebbe bastato. Ma il dubbio resta. Come resta il dubbio che Mancini dopo troppe scelte sbagliate abbia perso la lucidità per poter scegliere adeguatamente, come resta il dubbio che nessuno nella scocietà dell’Inter abbia le palle (lo dicono loro e lo dico anch’io) di farglielo notare, anche perché poi si rischia di dover scegliere al posto suo. Eppure basterebbero poche domande: ‘Roberto non credi di aver sbagliato qualche valutazione nel mercato? Non credi che sia arrivato il momento di scegliere modulo e interpreti?’. Ecco, questo si che forse basterebbe anzi, sarebbe bastato perché ormai quello che è fatto è fatto e la stesse squadra lodata per il carattere mostrato nella prima parte della stagione ad oggi sembra, incredibilmente, averlo perso per strada.
Nell'era del 'tuttocampista' oggi il regista non è solo l'architetto del centrocampo ma anche un giocatore in grado di difendere, inserirsi all'occorrenza e portare in dote non solo tanti assist ma anche...
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Nella conferenza stampa post Inter-Empoli Roberto Mancini ha manifestato la necessità di 9 colpi per rendere altamente competitiva l'inter per la prossima stagione.
Vorrei, tra fantamercato e realtà,...
Partiamo dai numeri.
Possesso palla inter: 66 %; 20 tiri per l'inter contro i 14 della juve; 9 calci d'angolo per l'inter, 3 per la Juve.
Potremmo continuare ad elencarne molte altre ma credo di aver...
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