Assane Demoya Gnoukouri. Il nome forse non sarà breve e incisivo come quello di campioni affermati come Yaya Tuorè e Patrick Viera, ma lo si impara altrettanto facilmente, almeno per me è così, lo è sempre stato. Mi vien da pensare ad un certo Nazario de Lima Ronaldo Luis, chiamato Ronaldo perché il nome completo era troppo lungo e complicato da pronunciare. Per me non lo è mai stato. Non so bene quale sia il motivo ma i nome dei campioni, difficili o facili che siano, li ho sempre imparati a memoria, tutti e per intero, senza alcuna difficoltà. Per me è automatico. E’ stato così anche con Gnoukouri, o meglio con Assane Demoya Gnoukouri. Mi è bastato vederlo in campo nel derby e già dopo qualche minuto il nome ‘Gnoukouri’ risuonava nella mia testa. L’ho rivisto con la Roma, e per me era già ‘Assane Demoya Gnoukouri’. Facile. Che poi è anche l’aggettivo che più gli si addice. PER lui in campo è tutto facile, aggiungerei anche CON lui in campo è tutto più facile. Anche per i compagni, che si fidano ciecamente di lui, che in lui si rifugiano anche nelle situazioni più critiche, gestite con una facilità quasi imbarazzante e gestite sempre al meglio e sempre con la stessa naturale facilità. E’ come se fosse nato a 30 anni con la fascia da capitano al braccio e 10 anni di esperienza e se penso a che giocatore sarà quando 10 anni di esperienza li avrà veramente sulle spella mi vien da sfregarmi le mani. Ma lui, Assane Demoya Gnoukouri a questo non pensa, per lui è solo calcio, è solo un gioco. E’ tutto facile.