Sembrava la bella addormentata nel bosco, in attesa di un principe proveniente da un regno lontano che la risvegliasse col suo bacio. In questo caso il principe é un grande giocatore scontento in qualche club milionario e il bacio avrebbe dovuto essere la manifesta volontà di tale giocatore di cambiare aria e vestire la maglia nerazzurra. E bene, questa volta non è andata così e il principe azzurro piuttosto che abbandonare il suo lussuoso castello per mettersi alla ricerca di una fantomatica principessa in chissà quale bosco se ne sta a casa e giura eterno amore alla sua vecchia fiamma. E' successo con Tourè, è successo con Benitia e infine è successo anche con Cuadrado. Ma l'esperienza insegna che infondo nel mondo c'è più di un principe, basti pensare a Icardi che finalmente ha ereditato il posto che era stato del principe Milito diventando principe anche lui, anzi con il titolo di capocannoniere si può dire che è già re. E allora non è proprio il caso di scoraggiarsi, è vero che Mancini vuole una squadra già al completo per il ritiro ma è anche vero che mancano ancora più di due settimane alla scadenza di tale data. Dopo di che ci sarà tutta una estate in cui restare vigili e cogliere al volo le migliori occasioni perchè si sa che chi dorme non piglia pesci ma bisogna anche aver pazienza e aspettare che il pesce abbocchi, e bisogna farlo in silenzio che a far tutto di fretta si rischia si sollevare un gran trambusto e far scappare le prede. Intanto il piano B, che poi tanto B non è, del duo Thohir-Ausilio sembra essere iniziato e in punta di piedi i due hanno fatto passi da gigante verso i primi due obbiettivi: Miranda e Imbula. Il primo porterebbe con se una grande esperienza internazionale, proprio come piace a Mancini; il secondo invece porta con se la prospettiva di un futuro radioso, proprio come piace a Thohir. Ma cosa c'era dietro questo apparente periodo di stasi del mercato interista? Innanzitutto, dalle parti di corso Vittorio Emanuele sembra esserci l'intenzione di fare le cose per bene senza incappare nel solito errore di fiondarsi sul primo nome che ha tutta l'aria di essere una buona occasione per poi accorgersi che in realtà non lo era o peggio, che proprio non serviva alla causa interista. Si aspettava anche il verdetto della Uefa che ha prima escluso il Genoa e poi decretato l'ammissione della Sampdoria in Europa League. Giusto così e forse anche meglio così. Senza europa la stretta del Fair Play Finanziario si è allentata notevolmente e si può tornare a spendere: non molto, è chiaro; ma infondo quel che conta è spendere bene e allora è meglio prendere tempo per valutare bene tutti i profili disponibili che si sa, la fretta è un cattivo consigliere. Inoltre il Mancio, come ha espressamente dichiarato, crede ancora nel possibile arrivo di Yaya Touré a Milano. Sognare è sempre lecito, perché le vie del mercato sono infinite e se il City dovesse veramente fare follie per portare Pogba a Manchester, magari potrebbe riaprirsi uno spiraglio e allora sarà fondamentale avere ancora qualche carta da giocare o meglio, qualche milione da sborsare. Ovviamente il discorso va esteso anche agli altri due grandi sogni interisti Benatia e Cuadrado. Infine, per quanto riguarda il reparto arretrato, credo che si volesse prendere tempo per valutare meglio il profilo del colombiano Murillo e vedere, attraverso le sue prestazioni in Copa America, quali garanzie avesse da offrire dopo una seconda parte di stagione in cui ha visto poco il campo a causa degli infortuni. La Copa America è anche una vetrina perfetta per valutare altri profili. In particolare quello di Miranda, che nel Brasile ha addirittura preso il posto di Thiago Silva, ha definitivamente convinto i dirigenti interisti. Così difesa e centrocampo sono stati puntellati, adesso toccherà all'attacco, ma intanto Mancini può tirare un sospiro di sollievo e iniziare a credere a quelle parole che, con tutta probabilità, egli stesso aveva pronunciato senza troppa convinzione: 'faremo una grande Inter'.